Il vecchio detto «squadra che vince non si cambia», dopo la conferenza stampa di Luciano Spalletti, può essere letto in due modi. Il primo, lapalissiano, riguarda la formazione che oggi pomeriggio affronterà la Sampdoria, a Marassi: si va avanti con la difesa a tre (Manolas, Fazio, Rudiger), i due terzini a centrocampo (Peres e Palmieri) e Dzeko unica punta. Il secondo, più sottotraccia, riguarda il mercato della Roma, presente e futuro. Il d.s. del Sassuolo, Carnevali, ha chiuso la porta: «La Roma ci ha chiesto Pellegrini e Defrel, ma a gennaio non se ne fa nulla». In compenso inizia a girare la voce che Paredes potrebbe partire subito, in caso di congrua offerta dall’Italia o dall’estero.
Un’ipotesi che Spalletti commenta così: «Se mi chiedete se ho chiesto la sua cessione, vi rispondo di no. Poi ci sono le dinamiche di mercato e le volontà dei giocatori, ma in questo caso bisogna fare la domanda alla società o al giocatore. La Juve ha lo stadio di proprietà e ricavi importanti, noi dobbiamo trovare le soluzioni per contrastarla. E la soluzione non è andare a dire che l’erba del vicino è più verde. Io la devo annaffiare bene e diventa verde anche la mia». In sintesi: se possibile, meglio non toccare nulla. Torna il sorriso con Florenzi che da domani inizierà ad allenarsi con la Primavera e con il nome di Kessie: «Mi piace molto». Arrivasse subito – e non a giugno – Paredes sarebbe già un ricordo.