E si riparte. Dopo la pausa estiva e l’articolata querelle nelle aule di tribunale fra il Comune e due residenti, finalmente tornano in azione trivelle ed escavatori. Già da lunedì, infatti, i tecnici incaricati dalla società giallorossa di terminare i sondaggi geologici e gli scavi archeologici sono entrati nelle aree prima interdette per i primi rilievi. Nei prossimi giorni, arriveranno anche i macchinari, per terminare i sondaggi manca poco: è un lavoro che si concluderà in due o tre settimane, meteo permettendo. Dopo di che, si passerà alla fase di redazione del progetto definitivo.
E a seguire il dossier Stadio arriva da Milano un esperto del settore: Nicholas Gancikoff. Classe 1974, formazione di economia negli Stati Uniti. Un uomo di esperienza, quindi, avvezzo anche alle problematiche tipiche della burocrazia italiana. Gancikoff era anche nella delegazione con Ryan Friedkin, Lina Souloukou e l’avvocato Lorenzo Vitali che a luglio scorso presentò i rendering dello stadio al sindaco Gualtieri. Mercoledì mattina si è presentato alla prima grande riunione tecnica post estate che segna l’accelerazione della Roma alla risoluzione dei problemi legati al progetto definitivo.
Una riunione organizzata dal dipartimento Urbanistica del Campidoglio e alla quale hanno preso parte la Mobilità comunale e tutto il complesso del gruppo Ferrovie dello Stato, oltre ovviamente i tecnici di As Roma. Principalmente due i temi sul tavolo: la passerella ciclopedonale di via Livorno con il futuro coordinamento fra il piano d’assetto della stazione Tiburtina e il progetto stadio; e l’incremento della mobilità su ferro.
Su quest’ultimo aspetto, la società giallorossa ha aperto alla possibilità di contribuire alla predisposizione di treni regionali aggiuntivi in occasione delle partite. Un modo, anche, di aumentare il numero dei tifosi sui mezzi pubblici riducendo quelli privati.
Più complessa la situazione per la passerella ciclopedonale. L’opera è fra quelle su cui si basa il pubblico interesse al progetto stadio ed è quindi fra quelle obbligatorie. Il nodo però è che mentre per Sistemi Urbani (società del gruppo Fs che si occupa di sviluppo immobiliare) quest’opera è fondamentale, oltre che, come detto, per lo stadio, lo è anche per il nuovo assetto della stazione Tiburtina attualmente sotto revisione.
Ma c’è da valutare le ripercussioni sul traffico ferroviario legate alla costruzione di quest’opera: 10-15 giorni minimi di blocco della circolazione ferroviaria. Non a caso, in una parentesi delle prescrizioni al progetto, Rfi aveva chiaramente indicato questo tema economico come da approfondire. Tema rimandato ai prossimi dibattiti.
FONTE: Il Messaggero – F. M. Magliaro