Più che Cristante, verrebbe da chiamarlo Bryan Costante. Perché cambiano gli allenatori, cambiano i calciatori, cambiano persino le proprietà e i dirigenti, ma il numero 4 resta sempre lì, al centro del campo a impostare e a contrastare. Con i suoi limiti, ma anche con un senso di appartenenza e uno spirito di sacrificio rari al giorno d’oggi: un professionista esemplare, che non a caso Daniele De Rossi elogiò pubblicamente nel maggio 2019, durante la sua conferenza di addio alla Roma. (…)
L’unica partita saltata finora da Cristante in stagione è stata proprio la prima di DDR alla guida della Roma: contro il Verona, Bryan era in tribuna per squalifica. Poi, eccezion fatta per i 3’ giocati nell’andata contro il Feyenoord, è sempre stato titolare. Nel 2023-24, infatti, il centrocampista è partito dalla panchina soltanto contro gli olandesi a Rotterdam e, in precedenza, nella trasferta con lo Slavia Praga: 33 gare sulle 35 giocate, quindi, le ha disputate da titolare, spesso rimanendo in campo per tutti i 90’.
Per questo motivo, Cristante è l’unico calciatore della rosa ad aver già superato i 3.000’ totali in stagione: per la precisione, sono 3.019’. Quelli che più gli si avvicinano sono Lukaku (2.766’), Mancini (2.740’) e Paredes (2.634’), tutti comunque notevolmente staccati in termini di minutaggio complessivo.
Del resto, Bryan è il calciatore più utilizzato nella Roma dal 2018 (anno del suo arrivo) ad oggi: 263 presenze in cinque anni e mezzo all’ombra del Colosso, soltanto 2 in meno rispetto a Pellegrini, che però era in rosa già nella stagione precedente. Con 19.788’ dall’estate 2018, il numero 4 non ha eguali in giallorosso: Pellegrini ne ha totalizzati 16.849, Mancini 18.127, gli altri “decani” (El Shaarawy, Spinazzola, Smalling) sono staccatissimi. (…)
FONTE: Il Romanista – L. Latini