Dodici parate. Dodici, in una cola partita. Il destino è bizzarro e amaro se impedisce a Mile Svilar di festeggiare il record di questa edizione di Europa League. Quell’uscita imperfetta, nella quale ha pagato il cambio di interlocutore da NDicka a Smalling, ha provocato l’autogol di Mancini che ha frantumato il sogno della Roma. Nessuno è insuperabile, nemmeno lui. Ma Svilar a Leverkusen è sembrato davvero un supereroe vestito di giallo fino all’angolo fatale.
Il lato positivo è che SuperMile sia diventato improvvisamente centrale nei programmi del futuro. Fino a metà stagione era solo una riserva in cerca di affermazione e autostima. Da quando si è preso il posto da titolare ha portato alla Roma punti su punti anche in campionato, mascherando i limiti difensivi di una rosa non impeccabile e le inevitabili difficoltà di un sistema di gioco molto propositivo.
Adesso Svilar, arrivato due anni fa a parametro zero dal Benfica, è un patrimonio del club. Classe ‘99 ha lo stipendio più basso tra i titolari e presto verrà convocato per rinnovare il contratto. A meno che la Roma, davanti a una maxi offerta, non ne sfrutti l’exploit per sistemare il bilancio con una plusvalenza. Se ne può parlare dai 30 milioni in su. Ma in questo momento De Rossi non ci vuole pensare.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida