Non sottovalutate Pallotta perché lui non sottostima la Roma. La venderà a un prezzo che riterrà congruo all’indomani della crisi finanziaria più temibile del secolo. Ma è bene trattare con garbo anche Friedkin, che negli ultimi giorni è tornato un interlocutore molto credibile per il futuro della Roma. La trattativa non ha ancora ripreso i ritmi invernali ma ha almeno riavviato il proprio sistema operativo. Spegni e riaccendi. E ora, con il computer della negoziazione formattato, i due imprenditori americani sono pronti a impostare ex novo l’affare.
Daccapo per modo di dire perché stavolta, rispetto al primo contatto dell’autunno 2019, Friedkin ha esaminato con grande attenzione i conti della Roma, conosce luoghi e persone, si è reso conto del genere di investimento da effettuare sul bene un volta completata la scalata al vertice. Se prima aveva stanziato 710 milioni virtuali, comprensivi dei debiti del club ora saliti a 278 milioni e di una quota di aumento di capitale, adesso è pronto a pagarne circa 220 liquidi, assumendosi ancora gli oneri debitori, più 90 milioni da calare sul tavolo per una ricapitalizzazione da effettuarsi probabilmente già nel 2021, quando sarà scaduta quella deliberata dal Cda di Pallotta.
Sono tanti soldi, che rimuoverebbero lo scomodo dubbio del revisore contabile Deloitte sulla continuità aziendale. Perché la Roma oggi non ha solo bisogno di chiudere il bilancio a cifre ragionevoli – possibilità ammessa solo se la Figc consentirà di contabilizzare le plusvalenze del mercato slittato a settembre nell’esercizio finanziario precedente – ma ha anche urgente bisogno di liquidità per la gestione ordinaria. I calciatori hanno accettato di non prendere gli stipendi fino al 30 giugno ma quando la stagione riprenderà, in piena estate, ricominceranno a guadagnare. Tra l’altro i 90 milioni di Friedkin, pur non consentendo nell’immediato investimenti stile «Paperon de’ Paperoni» (cit. Petrachi), potrebbero consentire di affrontare con meno paura la conferma di Zaniolo e Pellegrini, i capisaldi del futuro tecnico della squadra. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida