Roma allo sprint finale. Dopo la chiusura dell’affare Dybala per Ghisolfi e Souloukou parte l’ultima fase del mercato nella quale in tempi brevissimi c’è tanto da fare. L’obiettivo, una volta ceduto l’argentino, è quello di regalare quattro colpi a De Rossi: un difensore centrale, un terzino destro, un centrocampista e un esterno d’attacco.
Oltre a sostituire numericamente la Joya (come DDR stesso si aspetta che avvenga) ci sono ancora due caselle scoperte nella rosa giallorossa (il terzino destro titolare e un centrale da aggiungere a Mancini, N’Dicka e Smalling) oltre alla necessità di aggiungere caratteristiche diverse e più dinamiche in mezzo al campo.
Il primo nome sul taccuino, oltre che quello più vicino alla chiusura è Assignon del Rennes. Si attende che da Trigoria arrivi l’offerta ufficiale ai bretoni da circa 10 milioni tra prestito oneroso e obbligo di riscatto condizionato per limare gli ultimi dettagli fra i club.
Nelle ultime ore il dt giallorosso è piombato su Danso del Lens, una vecchia conoscenza del dirigente francese. Sull’austriaco c’era l’interesse dell’Atalanta (che ha virato su Becao) ma ora la Roma vuole fare sul serio. Il pressing sul calciatore e sul Lens è forte e in questi giorni si lavorerà per strappare l’accordo per portarlo nella Capitale.
Dialoghi sempre aperti con la Juve per Tiago Djalò. Per quanto riguarda il sostituto di Dybala, l’idea del club è di andare su un giocatore di fascia che parta preferibilmente da sinistra, visto che in quel ruolo ci sono El Shaarawy e Zalewski e che il Faraone ha dimostrato di muoversi bene anche a destra. Il primo nome resta quello di Boga, visti i buoni rapporti con Ramadani rafforzati dall’operazione Dybala.
Il Nizza chiede 20 milioni e attende mosse ufficiali dalla Roma. Sullo sfondo resta Riquelme dell’Atletico Madrid, un nome che piace a Trigoria ma per il quale non sono stati ancora mossi passi concreti. Il quarto colpo sarà un centrocampista box to box, anche se servirà uno sforzo per far quadrare tempistiche e possibilità di investimento. Resta il nome di Soumaré.
FONTE: Il Tempo – L. Pes