Una volta alla moglie disse: «Se torno a casa e dico “da quando sto io il Benfica ha vinto “x” titoli, chiama il presidente e digli che è ora che me ne vada». Un aneddoto sulla sua vita privata che descrive al meglio Tiago Pinto, nuovo general manager della Roma e prima mossa di Dan Friedkin per il rinnovamento del club giallorosso.
Non sarà un ds come Monchi o Petrachi, piuttosto sarà un manager a tutto tondo, con competenza fin sulle giovanili. Chi si aspetta l’uomo solo al comando è fuori strada: Pinto viene dal Benfica, dove «tutte le questioni di mercato sono guidate dal presidente Vieira». Lì lavorava in tandem con Rui Costa, a Roma sarebbe l’uomo giusto per non pestarsi i piedi con Totti, se i Friedkin riusciranno a convincerlo a tornare.
Pinto importerà il sistema che da quelle parti ha portato a “scientificizzare” il processo di reclutamento dei giovani, affidando lo scouting a un dipartimento e a un sistema di analisi che alla tecnica aggiunge l’analisi comportamentale e sociale dei giocatori. Sarà affiancato, a breve, da una figura più operativa. Ma alla scelta dei giocatori si arriverà collegialmente insieme ai Friedkin, sempre molto coinvolti, e al tecnico Fonseca.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci