La scia della leggenda è lunga quasi quanto via Cola di Rienzo. Al caos del giovedì pomeriggio si aggiunge la fila per abbracciare l’ospite più gradito. Francesco Totti arriva puntualissimo al negozio Iliad, partner della Lega Serie A, sommerso dai cori di centinaia di tifosi che incuriosiscono anche i turisti. Ha smesso otto anni fa di giocare, non smetterà mai di attirare:
«Ci sta, è così che succede ed è bello che succeda. A volte mi dispiace non poter fare una passeggiata con i miei figli al parco. Ma in ogni cosa, in ogni vita esistono pro e contro». La sua in questo momento sta attraversando il fiume della riflessione:
«Da un po’ di tempo sto vivendo alla giornata, non mi chiedo cosa possa riservarmi il futuro. In ogni caso, qualunque cosa deciderò di fare, mi applicherò con passione e determinazione per svolgere al meglio il compito». Non è un mistero che il suo obiettivo sia tornare alla Roma da dirigente, carica che ha mollato bruscamente nel 2019 con un’altra proprietà e un altro management. Ma finora né i Friedkin né Ranieri lo hanno chiamato.
A un certo punto si abbassano telecamere e telefonini, Totti si allontana e parla anche del momento della squadra del cuore. Soprattutto dello shock legato all’infortunio di Dybala:
«Mi dispiace perché l’incidente è brutto. Paulo poi stava giocando bene ed era in grande spolvero. Sapete quanto io lo stimi, è un calciatore capace di fare la differenza». E allora come farà la Roma? «Qualcosa inventeranno… Io penso che in queste situazioni il gruppo squadra possa compattarsi ancora di più per dimostrare il proprio valore. Nella rosa di Ranieri ci sono altri calciatori bravi che hanno le potenzialità per mascherare l’assenza di Dybala».
Totti ricorda che alla “sua” Roma, nel 2006, è capitato qualcosa di simile: «Dopo una serie di nove vittorie consecutive, il tackle di Vanigli ne fermò la straordinaria rincorsa a un posto in Champions League: i compagni seppero battere lo stesso l’Empoli e vinsero anche il derby della settimana successiva», chiudendo poi il campionato al quinto posto prima della promozione al secondo determinata da Calciopoli. «Non escludo che succeda la stessa cosa – spiega Totti – la volata per la Champions è più aperta che mai, la Roma può giocarsi le sue carte dopo questa bellssima rimonta».
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida