Le parole di Ranieri fotografano una realtà amara ma inconfutabile: la Roma dovrà adattare i suoi obiettivi di mercato al rispetto del Fair Play Finanziario. Nel 2022, gli eccessi degli anni precedenti costrinsero il club a sottoscrivere un Settlement Agreement che ha già comportato limitazioni al numero di giocatori nelle liste europee, ma le conseguenze potrebbero essere più serie. La Roma si è impegnata a contenere la perdita aggregata (nelle tre stagioni 2023/24, 2024/25 e 2025/26) sotto i 60 milioni. L’asticella è impegnativa considerato che – solo nella prima stagione del triennio – la perdita consolidata dice 81,3. Facile capire che c’è una montagna da scalare. Il problema cronico è un bacino di ricavi nettamente inferiore a quello dei maggiori concorrenti: 301 milioni la Roma nel 2023/24 contro 473 l’Inter, 457 il Milan, 394 la Juve (nella stagione senza coppe). A fronte di ricavi più modesti, la Roma ha sostenuto costi della rosa molto alti, superiori a Napoli e Milan, dietro solo a Inter e Juve. (…)
Il mancato rispetto del Settlement Agreement comporta una gradazione di sanzioni in funzione della gravità dello sforamento: la limitazione dei giocatori tesserabili, blocco del mercato, esclusione dalle coppe. Le disponibilità dell’azionista non sono un requisito sufficiente per finanziare il mercato perché le regole oggi impediscono di sostenere un club con interventi massicci dell’azionista, di cui peraltro la Roma ha goduto in abbondanza. Solo aumentando i ricavi è possibile sostenere il costo per acquisire e mantenere giocatori competitivi. La Roma ha un bisogno estremo di rientrare in Champions ma potrebbe non bastare. I ricavi commerciali restano deficitari a 58 milioni rispetto alla concorrenza: 144 il Milan, 132 la Juve, 112 l’Inter. Perfino i sold out dell’Olimpico rendono poco: in Serie A la Roma ha incassato nel 2023/24 “appena” 35,4 milioni con 1,2 milioni di presenze. (…)
Con queste difficoltà nel produrre ricavi e con obiettivi finanziari sfidanti e ravvicinati, la Roma non può prescindere dal player trading, voce di ricavo indispensabile per qualsiasi club ma tanto più preziosa se le voci ordinarie sono asfittiche. La politica del club dovrà necessariamente indirizzarsi a monetizzare due o tre giocatori importanti in ognuna delle prossime stagioni e ricercare profili giovani da valorizzare. Con queste premesse, l’arrivo di un tecnico come Gasperini è la scelta giusta. Nella sua esperienza bergamasca il tecnico piemontese ha valorizzato tanti giovani, contribuendo a trasformare l’Atalanta, da club di provincia a grande protagonista. Occorrerà che l’ambiente (inteso come tifo, media, radio e tutto ciò che vi gira intorno) comprenda la criticità della situazione e la delicatezza del progetto, porti pazienza e nutra aspettative realistiche. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – A. F. Giudice











