Sarà la Parrocchia di Santa Paola Romana, in via Duccio Galimberti 9 a Roma a ospitare alle 15 di oggi le esequie del “Core de Roma”, Giacomo Losi, venuto a mancare nella serata di domenica a 88 anni. Lo ha comunicato ieri, con un post su Facebook, il figlio Roberto: «Giacomino, con il suo solito sorriso – scrive Roberto – vi aspetterà per abbracciarvi tutti. Grazie per l’immensa vicinanza dimostrata a me e alla mia famiglia». Roma si prepara dunque a dare l’ultimo, commosso saluto a un suo figlio che, pur essendo nato a centinaia di chilometri di distanza dalla Capitale, ne ha portati alti i colori e il nome, lottando per 455 partite nell’arco di 15 anni, fino a diventare una bandiera eterna del club.
Da bandiera a bandiera, Losi aveva spesso riconosciuto a “Danielino” De Rossi lo status di simbolo della Roma e del romanismo come lui e ieri, il tecnico romanista ne ha parlato prima del fischio d’inizio della gara stravinta contro il Cagliari. «Ho un ricordo fantastico – ha detto DDR ai microfoni di Sky Sport – una persona educata, squisita e discreta. Non è mai entrato a Trigoria ma Roma è come se fosse casa sua, pensava di disturbare quando noi cercavamo di convincerlo che era casa sua e che poteva venire ogni volta che voleva, perché era bello farsi raccontare qualche aneddoto di quell’epoca che è molto romantica». Dopo la gara dell’Olimpico anche il ricordo di Claudio Ranieri: «Mi dispiace tantissimo perché era uno dei miei idoli quando ero bambino quando venivo a vedere la Roma con Manfredini, Carpanesi, questa gente qua. Quando ero allenatore della Roma ogni tanto mi chiamava. Venire a sapere della sua perdita mi è dispiaciuto davvero molto», ha detto a Dazn.
“Mino” è stato ricordato proprio da tutto il calcio italiano. La FIGC, che sul proprio sito ha espresso il suo cordoglio, accompagnato dalle dichiarazioni del presidente Gravina: «L’Italia perde un grande campione che ha dedicato la sua carriera ad una sola squadra, diventandone una bandiera e stabilendo un fortissimo legame con la città. Un vero capitano che ha saputo entrare nel cuore di diverse generazioni di tifosi». Lo ha ricordato anche Fabio Capello: «Giacomo è stato il mio primo capitano nella Roma, io venivo da Ferrara giovanissimo. Mi accolse da leader, facendomi subito sentire a casa. Era un generoso, coraggioso e ci metteva sempre la faccia». Dello stesso tenore anche le parole di un altro ex compagno, Francesco Cappelli: «Losi è stato un autentico fratello maggiore. Appena arrivato a Roma mi ha aiutato tantissimo a inserirmi».
FONTE: Il Romanista – L. Latini