Due anni sono tanti, soprattutto se trascorsi senza vincere un derby a Roma. Quattro gare senza segnare e guadagnando soltanto un punto e tre sconfitte di misura, di cui una cocente nei quarti di Coppa Italia, l’ultima. C’erano Sarri e Mourinho ora Tudor e De Rossi. Ma il tecnico giallorosso non ha certo dimenticato il passato recente: «Abbiamo un passato non positivo nei derby recenti. C’è voglia di rivalsa, ma senza andare oltre. C’è una partita di calcio da preparare e dobbiamo rimanere lucidi».
Una lucidità che ha saputo guadagnare col tempo e l’esperienza: «Con gli anni ero diventato bravo a gestirla. Al di là del ruolo credo sia un vantaggio dell’età, oggi mi sento abbastanza tranquillo, ovviamente emozionato. Cerchiamo di caricarla al punto giusto, gestire senza andare troppo oltre per non disperdere energie troppo presto e non arrivare in campo troppo carichi».
Di fronte l’ignoto per DDR, che è entrato in corsa così come il collega, ma ormai già da tre mesi, mentre Tudor è appena alla sua terza gara ufficiale. «Entrambi siamo subentrati e non abbiamo avuto tanto tempo per lavorare, abbiamo fatto pochi allenamenti, lui meno di me. Ho una grande stima nei confronti di Igor, lo ritengo un allenatore importante, con un’idea precisa».
Ma degli avversari, secondo il tecnico di Ostia, si sa poco o nulla: «Abbiamo poco per fare ipotesi sulla Lazio, ci concentriamo su di noi, cono-scendo comunque la filosofia di gioco di Tudor, sapendo che la Lazio non giocherà per 90 minuti come giocata I’Hel-las Verona perché ci vuole tempo».
FONTE: Il Tempo – L. Pes