Mourinho probabilmente aveva le idee chiare già un anno fa, quando a luglio parlando della Roma disse: “È un club gigante, con dei tifosi incredibili ed assetati”. Ovviamente Mou si riferiva allo status della società, ma nella sua testa aveva già anche l’idea di fare del suo gruppo una vera squadra di giganti: a livello morale, come qualità tecniche, ma anche semplicemente come statura fisica.
Del resto, si sa, a Mou sono piaciuti sempre i giocatori molto fisici ed atletici. E se si fa eccezione per i portieri (che sono comunque molto alti, Rui Patricio 1,90 e Svilar appena un centimetro in meno), nell’undici titolare giallorosso ci sono 4 giocatori sopra l’asticella del metro e novanta: Matic, Smalling, Abraham e Zaniolo.
Con altri dei probabili titolari che si avvicinano, basti pensare ai 186 centimetri di Cristante, Pellegrini, Ibanez o Spinazzola o i 184 di Karsdorp.
Mourinho dietro vuole grandi combattenti e gente forte sulle palle alte, che non dia soluzioni aeree agli avversari. Così i tre titolari del pacchetto centrale di difesa sono Smalling (1,94), Mancini (1,90) e Ibanez (1,86), con Kumbulla (1,91) che è il primo cambio. Insomma, difficile anche solo pensare di infilarcisi in mezzo tra quei quattro lì.
Il pacchetto arretrato è compatto, forte e atleticamente valido. E dopo un anno di esperienza è anche sufficientemente affiatato. Anche perché davanti ha la copertura di altri due giganti come Matic (194 centimetri) e Cristante (186), due che fanno valere il fisico non solo in aiuto sulle palle alte, ma anche nei contrasti e nella densità davanti alla difesa.
Davanti, poi, c’è ancora per un po’ Shomurodov (1,90), ma a Mou piace soprattutto Abraham perché segna (anche se da lui vorrebbe ancora di più) e perché con quel fisico è punto di riferimento a cui appoggiarsi nel dialogo nello stretto, ma anche nei momenti di difficoltà. I 194 centimetri di Tammy contano in fase di costruzione
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese