C’è una Roma che vince. Di più: trionfa. L’Under 17 è campione d’Italia. Un premio per il lavoro di Fabrizio Piccarreta, allenatore preparatissimo che conquista il suo scudetto dopo la beffa di due anni. Questo gruppo di 2004, nonostante le assenze del portiere Mastrantonio e del trequartista Pagano che hanno giocato nelle categorie superiore, ha l’anima di una vera squadra perché ha la maturità di capire i momenti delle partite. Il Genoa, grande favorita, si è squagliato nella caldissima serata di Ravenna senza mai capire davvero come muoversi. È stata una finale a senso unico.
Trascinata dalle corse inesauribili di Falasca, autore del primo gol dopo un pasticcio tra Calvani e Corelli, rasserenata dalla calma olimpica del capitano Faticanti, protetta dal vigore dei centrali Pellegrini e Catena, ispirata dalle giocate alla Harry Kane del centravanti Padula, la Roma ha avuto buon gioco.
Nel primo tempo ha contenuto gli slanci del Genoa, che l’ex laziale Konko aveva schierato con il pilota automatico, contando sul talento di Accomero e la fisicità del bulgaro Bomosouzov, alto 1.95. Dopo l’intervallo il dialogo è diventato monologo. Il genovese Piaccareta ha ribaltato la Roma con tre cambi, passando dalla difesa a 3 a un 4-3-3 molto elastico. Una mossa azzeccata perché ha valorizzato la qualità della panchina.
Non a caso, è arrivato quasi subito il raddoppio. Del lancio molto preciso di Padula, il nuovo arrivato Liburdi ha fatto un tesoro. Il Genoa ha capito lì che lo scudetto stava sfuggendo via. E sull’onda dell’entusiasmo la Roma ha chiuso il discorso il velocità: ancora il centravanti Padula è stato abile con un filtrante che Leonardo D’Alessio ha tradotto nel 3-0 con un comodo piattone.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida