Squadra che vince non si cambia è un motto che nel calcio dei fittissimi calendari tv vale sempre meno. Ma per Mourinho vale un po’ di più. Se non altro perché, una volta scelta la squadra da gennaio alla fine della stagione, lo Special One le idee ce le ha più chiare. A partire dal modulo che, salvo sorprese, sarà ancora quello con la difesa a tre. Un sistema che nonostante non sia il credo di José, mette la squadra a proprio agio.
Mourinho però è stato chiaro, non ama giocare a cinque dietro. Per questo s’era inventato prima El Shaarawy, poi Zalewski, sulla corsia di sinistra. E così nella partita di domani il portoghese potrebbe optare per il ritorno in squadra del Faraone, con il giovane nazionale polacco nato a Tivoli che partirà per l’Olanda perché la Roma poi farà tutta una tirata fino a Udine per la gara di campionato di domenica alle 18. (…)
Poco turnover, nonostante il turno di coppa, per una Roma che sta dando segni di risveglio e di determinazione. Pochi cambi perché Mou adesso ha una rosa un po’ più ampia ma non così profonda da poter rischiare in un turno andata e ritorno di sbagliare una partita su due. (…)
Vicino a lui ci sarà anche il capitano Pellegrini che è vero che se da un lato potrebbe avere bisogno di essere gestito dopo il rientro recente, dall’altro ha bisogno di trovare continuità. Indisponibile in Serie A per somme di ammonizioni anche Kumbulla, l’albanese potrebbe partire titolare e consentire a Ibañez (più probabile) un ancor più graduale rientro o a Mancini o Smalling un turno di riposo. A centrocampo Oliveira-Veretout-Cristante come al solito per un posto, al massimo due, ma pronti a subentrare in corsa. A destra dubbio Karsdorp-Maitland (che però può insidiare Elsha dall’altre parte). (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan