Un video privato passato di telefono in telefono, diffuso nelle chat di Whatsapp, visionato da calciatori, allenatori e dirigenti e chissà quante altre persone a Trigoria, tra ilarità e sconcerto. (…) per il momento è la Procura sportiva della Federcalcio a indagare sulla diffusione del video hard che ha portato al licenziamento, loro malgrado, i due dipendenti dell’AS Roma. Video che ritraeva i due giovani, fidanzati tra loro, avere rapporti sessuali a quanto pare fuori dal posto di lavoro.
L’obiettivo dell’indagine del procuratore Giuseppe Chiné, che ieri ha acquisito le testimonianze degli ex dipendenti, è quella di individuare, nel dettaglio, la filiera della diffusione del video e la responsabilità dei tesserati. Il Fatto ha potuto ricostruire che, il 4 ottobre scorso, un giovane calciatore della Roma ha confessato al preparatore atletico Vito Scala – storico braccio destro di Francesco Totti – e a due dirigenti del club di aver sottratto il video dal cellulare della dipende. Ma ufficialmente i pm federali non conoscono questo particolare. Dovrà essere l’AS Roma a fornire il nome del ragazzo in questione.
Potenzialmente le persone coinvolte sono decine tra atleti e staff tecnico. Non tutti, ovviamente, con gli stessi profili di gravità. Il discrimine sarà tra chi ha solo ricevuto il video e chi ha contribuito attivamente allo spam. I profili individuati potrebbero incorrere nelle sanzioni previste dall’articoloo4, comma 1, del codice di giustizia sportiva (principi di lealtà, correttezza e probità) che nell’interpretazione estensiva voluta dalla Figc si valuta “anche oltre l’ambito della competizione sportiva”.
Chi rischia? Il filmato all’inizio è circolato tanto fra i calciatori della Primavera. Poi c’è il fattore società. Chinè, sul punto, valuterà anche la possibile responsabilità oggettiva dell’AS Roma (art. 6 comma 2 del codice sportivo). In ballo, anche qui, non c’è la vicenda dei licenziamenti, che appartiene a un aspetto giuslavoristico, ma l’eventuale utilizzo improprio del video effettuato da “dirigenti con firma”. Fattore che potrebbe portare una sanzione disciplinare per i giallorossi.
FONTE: Il Fatto quotidiano