Parola d’ordine: normalità. Mourinho assicura di non aver pensato a “cambi drammatici” per organizzare la rimonta e quindi dovrebbe affidarsi alla formula-derby: 3-4-2-1 con la formazione più collaudata degli ultimi tempi. Per evitare di alzare il livello di tensione della squadra, ha mantenuto l’abitudine di mandare i giocatori a dormire a casa: niente ritiro a Trigoria.
Dopo la rifinitura ha dato appuntamento a tutti per stamattina, non prima di aver lavorato con attenzione sui calci piazzati e i rigori. I cinque rigoristi disegnati, se non dovessero bastare i minuti regolamentari per decidere la semifinale, sono Pellegrini, Abraham, Sergio Oliveira, Mkhitaryan e Veretout, che probabilmente entrerà a partita in corso.
Le sostituzioni possono modificare il quintetto: anche Shomurodov, Zaniolo, Carles Perez e Mancini possono diventare candidati al tiro. Il ginocchio del difensore ha dato risposte rassicuranti nelle ultime sedute, dopo la grande paura in Norvegia e il riposo precauzionale contro la Salernitana è pronto per giocare dall’inizio.
Per la prima volta in tutta la stagione la Roma avrà l’intera rosa a disposizione, questo significa che alcuni giocatori non potranno andare neanche in panchina. Spinazzola convocato, rimangono fuori dalla lista Diawara, Darboe e uno tra il terzo portiere, Boer, e Vina, poco sereno dopo gli errori di Bodo. Un occhio anche ai diffidati: rischiano Cristante e Ibanez.
Zaniolo, salvo sorprese, rimarrà fuori. Ma sarà una grande opzione come cambio, quando Mourinho riterrà di doverlo impegnare. I rapporti tra i due non sono ai massimi storici ma neppure gelidi. Zaniolo non è entusiasta della retrocessione in panchina, ma è certo di poter modificare gli equilibri attuali. Una grande serata contro il Bodo può servire per il presente e il futuro.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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