In meno di una settimana estimatori e detrattori hanno trovato modo di corroborare le loro tesi (o i preconcetti) su Nicolò Zaniolo. Cominciamo dal ritorno a casa che impedirà a Zaniolo di partecipare alle prossime partite con l’Italia. Nessun mistero: è da tempo che l’attaccante convive con problemi alla caviglia sinistra (ha un edema) e al quadricipite destro. Il primo infortunio gli è occorso col Napoli e lo ha costretto a giocare con le infiltrazioni; il secondo invece contro la Fiorentina e l’edema ancora non si è riassorbito.
Certo, non è la prima volta che problemi fisici gli abbiano impedito di partecipare al lavoro con gli azzurri, ma da Coverciano smentiscono che il c.t. Mancini lo abbia rimproverato.
Quello che il Club Italia, a partire da Oriali, ha sottolineato a tutti i giallorossi – ma anche ai milanisti – che in futuro, nei momenti di esultanza, chi veste la maglia della Nazionale non partecipi a cori beceri contro altre squadre per nessuna ragione. E qui veniamo alla festa popolare dopo la conquista della Conference. La sensazione che respira chi gli è vicino è che a volte si facciano due pesi e due misure. Un esempio: le reprimende nei confronti di Ibrahimovic, che aveva lanciato i cori contro Calhanoglu nel giorno della festa del Milan – sono state assai più blande.
Più delicato il discorso che riguarda il collega azzurro Zaccagni (laziale) e la sua fidanzata Chiara Nasti, influencer – ora in attesa di un figlio dal compagno – che in passato aveva avuto un legame con lo stesso Zaniolo. Sempre durante la festa post-Conference, tra i cori di dileggio, ce n’era che prendeva di mira Zaccagni proprio puntando alla nuova paternità. E Nicolò cosa c’entra? Per i denigratori la colpa è quella di avere sorriso. Ha sbagliato? Forse, ma a chi ha chiesto via social alla stessa Nasti una opinione su quanto successo, ha ricevuto una replica viril-zoologica che fa malinconia.
E allora alla fine ciò che conta è il futuro. Il rapporto fra Zaniolo e Mourinho umanamente è buono, tant’è vero che in questi giorni il portoghese gli ha scritto dei bei messaggi. Certo, le panchine nel derby e contro lo Spezia – così come la mancata convocazione azzurra a ottobre «per scelta tecnica» – sono stati i momenti più tristi della stagione di Nicolò, senza contare la poco gradita collocazione tattica. in ogni caso la Roma è pronta a offrigli una proposta di rinnovo da circa 3,5 milioni più bonus.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini
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