Il gol manca dal 25 maggio. Da quella notte a Tirana che ha cambiato la sua stagione e quella della Roma. Perché decidere la finale di una coppa europea non è cosa che accade tutti i giorni. Come l’estate trascorsa tra riflessioni e tentazioni, archiviata come film creati ad arte, dove però nella sceneggiatura c’era tanto di Nicolò e di chi gli sta intorno. Acqua passata.
L’urlo al gol di Smalling e il sorriso che lo ha accompagnato sabato, è la fotografia di un ragazzo che è tornato con la testa nella Roma. A tal punto che già da domani, con l’arrivo dell’agente in città per assistere al match di giovedì col Betis, ogni giorno è buono per tornare a parlare di rinnovo. Date (2027) e cifre (4 milioni di base più bonus per toccare quota 6) sono ormai note.
Si è ripartiti, quindi. Ad handicap, vista la lussazione alla spalla rimediata contro la Cremonese alla seconda giornata, ma si è ripartiti. Nicolò è stato costretto a rimanere ai box per un mese, saltando 4 gare di campionato e il debutto in Europa League contro il Ludogorets.
Ha scaldato i motori con Helsinki, Atalanta e Inter e ora è pronto a tornare il “bello di notte”. Chissà come la prenderà Boniek quando leggerà il soprannome che gli diede l’avvocato Agnelli accostato a Nicolò. Ma i numeri sono lì a confermarlo: degli 8 gol segnati lo scorso anno, 6 li ha siglati in Conference League.
Quella col Betis è una partita da vincere. Mourinho ricorrerà ad un minimo di turnover (in rampa di lancio Tammy e Zalewski) e dovrà prendere una decisione su Pellegrini. Il Capitano non ha lesioni ma non sta bene e il suo impiego, ad oggi, appare complicato.
FONTE: Il Messaggero
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