Un po’ su, un po’ giù. Mai continuo, mai troppo determinante fino a ora. Mai come prima, mai davvero come prima. Qualcosa è cambiato in Nizolò Zaniolo da quel brutto infortunio (gennaio 2020) e poi da quell’altro (settembre 2020), una maledizione in serie. Quasi due stagioni nel tentativo di ricostruzione, mentale e fisica. Per adesso, tanta buona volontà e numeri non eccezionali: due soli gol in Conference, uno nel playoff, un altro contro lo Zorya, quando ha giocato in coppia con Abraham, cosa che gli ricapiterà – a meno di clamorosi ripensamenti – sabato a Bergamo. Stop and go: la ripartenza dopo i ko è spesso brillante, poi arriva il calo, e il nuovo inizio.
Quest’anno Mourinho lo ha messo al centro del progetto, da subito: nel 4-2-3-1 iniziale era l’esterno alto a destra, titolarissimo. Con il cambio di modulo, qualche problema in più, alcune eslusioni, il rientro e poi il nuovo stop. Le ultime due immagini di Zaniolo sono malinconiche: una, contro l’Inter, a combattere quasi da solo contro la difesa nerazzurra, senza ottenere grossi risultati; un’altra, a Sofia, quei diciotto minuti che Mou gli ha concesso nel finale e il dolorino muscolare che lo ha rimesso ko per lo Spezia. Scricchiola il ginocchio, la muscolatura non va stressata.
È il momento di capire se questo ragazzo possa reggere la pressione o se va gestito in un’altra maniera.
Forse ha solo bisogno di un exploit e l’Atalanta è l’occasione giusta: il gol in campionato gli manca dal 22 luglio del 2020, quando si giocava a porte chiuse, in pieno post lockdown. Otto partite e due reti in quel rientro estivo che gli aveva aperto il cuore alla speranza: una a Brescia e una, appunto, alla Spal. La Roma, non solo lui, ha bisogno di gol: sono soltanto nove – su ventisei – le reti firmate dal reparto offensivo, gli stessi di Zapata. Zaniolo ha bisogno di decidere un big match vero e magari di meritarsi quell’adeguamento contrattuale, rimandato a data da destinarsi: non segna a una big dal gol al Napoli, 2 novembre del 2019. Erano i tempi a ridosso del primo infortunio, un periodo di grande bellezza. Nick aveva colpito anche il Milan e la Fiorentina. Mourinho ora si deve affidare ai suoi uomini di qualità per uscire indenne da Bergamo.
Zaniolo, che sta meglio, è uno di questi e per sabato torna in vantaggio su Mayoral (che potrebbe restare), che ha deluso contro lo Spezia, e su Shomurodov. Abraham è un altro che ha raccolto meno di quanto prodotto e contro Gasp avrà dentro quel qualcosa in più: proprio l’Atalanta all’ultimo momento ha rinunciato al suo acquisto la scorsa estate. Là davanti non ci sarà Felix, squalificato, ancora out Perez, Pellegrini ed El Shaarawy. Micky farà ancora la mezz’ala, così come Veretout. Cristante manterrà il ruolo di regista, visto che Smalling non dovrebbe mancare là dietro. Lo stesso vale per Ibanez. Rientra Mancini al centro della difesa, dopo la squalifica contro lo Spezia.
La Roma è concentrata sulla sfida di sabato, tanto che in questi giorni ha annullato la cena di Natale. Appuntamento alla settimana prossima, Covid permettendo. E sempre che arrivi poi, un risultato confortante da Bergamo, altrimenti ci sarà meno da festeggiare. Avanza, per il ruolo lasciato scoperto da Stefano Scalera, Lucia Bernabé, figlia del supermanager Franco, già presidente di Telecom: tra le altre cose, la Bernabé sarebbe accreditata alla gestione del dossier stadio. Vedremo.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni