Finisce un’epoca. La risoluzione del contratto di Federico Fazio, esubero e ribelle, cancella l’ultimo reduce di una delle più gloriose serate della storia della Roma: il 3-0 contro il Barcellona, che valse la qualificazione alla semifinale di Champions League 2017/18. Tre anni e mezzo dopo, quella squadra non esiste più, ovviamente allenatore compreso. Il capitano di oggi, Lorenzo Pellegrini, rimase in panchina mentre Stephan El Shaarawy entrò al minuto 77.
Inevitabile che i tifosi ricordino con nostalgia quel gruppo, incapace di vincere un titolo e pure erogatore di emozioni incommensurabili. Ma Fazio, centrale di destra per l’occasione, aveva già rotto da tempo con la Roma. Per la precisione da un anno, quando si schierò insieme a Juan Jesus dalla parte di Dzeko nel giorno del famoso ammutinamento contro Fonseca.
Con l’arrivo di Mourinho la sua posizione non è cambiata. Anzi è peggiorata. La Roma, d’accordo con l’allenatore, ha deciso di non convocarlo per il ritiro e di escluderlo dagli allenamenti della prima squadra, sottoponendogli diverse opportunità di mercato che il giocatore ha preferito rifiutare. Fazio passò al contrattacco, citando la società in un contenzioso legale per ottenere il reintegro in rosa oppure un risarcimento da 2 milioni.
Ma ieri, con l’accordo sulla risoluzione che al giocatore frutterà meno della metà, la scivolosa questione si chiude amichevolmente. Fazio andrà alla Salernitana, dove riabbraccerà il direttore sportivo che lo aveva voluto a Roma: Walter Sabatini. A spingerlo ad accettare la proposta è stato anche un aspetto romantico: parte della famiglia è originaria di Camerota, in provincia di Salerno.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida