Quali sono stati i tuoi anni migliori?
“Gli anni con la Roma, per quello che hanno significato. La Champions League, lo lotta per lo scudetto contro una squadra così forte come l’Inter di Mourinho. Ma fisicamente e sul campo eravamo fortissimi. Anche all’Udinese, abbiamo portato la squadra in Champions dopo 90 anni. E questo la gente te lo riconosce. Così come so che qui all’Universidad mi saranno riconoscenti. Faccio parte della loro storia, sono sulla diciottesima stella. Sarò eternamente grato per quanto ho vissuto”.
Qual è il club che ti ha segnato di più? “Ad oggi, la mia seconda pelle è la Roma”.
Il tecnico che ti ha influenzato di più in carriera? “Luciano Spalletti, che ora sta facendo molto bene all’Inter”.
Totti ti ha chiamato per chiederti consiglio mentre pensava al ritiro? “Sì, perché provava sentimenti contrastanti. Quando si è ritirato lui non avrebbe voluto farlo. Quindi la situazione era: ‘Io voglio ritirarmi’, ma questo si contrapponeva a quello che lui stava facendo in quel momento. Lui voleva continuare e io volevo smettere. Sono cose di cui si parla da compagni, poi alla fine prendi la decisione”.
Il tuo futuro? “Dopo aver chiuso la mia carriera andrò in Italia dove studierò per diventare allenatore”.