Spese folli o risparmio mirato? A leggere distrattamente le tabelle di mercato estive sembra che la dirigenza giallorossa abbia aperto tutto d’un tratto i cordoni della borsa e deciso di consegnare a Daniele De Rossi una rosa rinnovata senza badare a spese. Le cose però non stanno esattamente così.
Innanzitutto bisogna ricordare che fino a gennaio di quest’anno la società giallorossa operava nelle ristrette condizioni imposte dall’accordo stretto (o imposto a seconda dei punti di vista) con la UEFA per rientrare nei paletti del Fair play finanziario.
Superate quelle condizioni estramamente penalizzanti grazie al lavoro di Tiago Pinto nel calciomercato attuale, la Roma ha effettuato una serie di mosse strategiche che le hanno permesso di alleggerire il peso a bilancio della rosa con un risparmio complessivo superiore ai 60 milioni di euro. Questo risultato è stato ottenuto principalmente grazie ai costi risparmiati dai contratti scaduti di diversi giocatori chiave e dalle vendite mirate di alcuni elementi della rosa.
Analizzando la tabella dettagliatamente, è evidente che il club ha fatto un lavoro accurato nel gestire i propri costi. Il risparmio totale è al momento pari a circa 70.6 milioni cosi suddivisi:
19.3 milioni dalle scadenze di Spinazzola e Rui Patricio
37.2 milioni non rinnovando i prestiti di Azmoun, Huijsen, Kristensen, Llorente, Lukaku e Renato Sanches
9.6 milioni dalle cessioni di Aouar e Belotti, che hanno anche generato plusvalenze complessive pari a circa 16 milioni
4.5 milioni dalla differenza tra i contratti di Mourinho e De Rossi
Questo importo, unito alla scadenza dei paletti del Fair Play Finanziario che tanto hanno limitato il mercato degli anni scorsi, ha dato alla Roma ed al nuovo direttore Florent Ghisolfi una notevole flessibilità finanziaria, consentendo al club di pianificare e investire con maggiore libertà in questa finestra di mercato.
Gli acquisti di Le Fee (23 milioni), Ryan (a parametro zero), Dahl (6 milioni comprensivi di bonus), Soulè (30 milioni bonus inclusi) hanno un peso complessivo di circa 30 milioni annui sul bilancio, una cifra come visto pari a meno della metà di quanto già liberato a bilancio.
Considerando le cifre di cui si parla se la trattativa per Artem Dovbyk dovesse andare in porto, il costo annuo a bilancio del centravanti ucraino sarebbe di circa 13.6 milioni, un valore inferiore a quello di Tammy Abraham.
Questa gestione oculata del bilancio dimostra una strategia ben ponderata da parte della dirigenza della Roma, mirata non solo a mantenere una stabilità finanziaria, ma anche a creare le basi per future operazioni di mercato che possano rafforzare la squadra.
Ridurre i costi e ottimizzare le risorse disponibili è essenziale per competere ad alti livelli, e la Roma sembra aver intrapreso la strada giusta in questa direzione. Ulteriori risparmi e plusvalenze potrebbero essere garantiti da alcuni giocatori che sembrano sul piede di partenza come Karsdorp, Kumbulla, Shomurodov e forse lo stesso Abraham.
In sintesi, il calciomercato attuale la Roma fare scelte strategiche importanti, con un risparmio complessivo di circa 60 milioni di euro derivante principalmente dai contratti scaduti e dalle vendite mirate di giocatori. L’idea del club è certamente quella di usare questo approccio finanziario per affrontare le sfide future con una base economica solida e cercare a competere ai massimi livelli del calcio italiano e internazionale.
FONTE: medium.com/@ASRomaData