È stata una settimana movimentata: la chiusura del mercato senza botti, Zaniolo che diventa cedibile (come gli altri), i sorrisi raccolti a Trigoria tra Mourinho e lo stesso Nicolò. E oggi si gioca, contro un Genoa rivoluzionato nei giocatori e nel tecnico, dopo una sosta sembrata più lunga del solito. Una sosta che ha interrotto la mini serie positiva della Roma, due vittorie di fila contro Cagliari ed Empoli (più una in coppa Italia con il Lecce), che non si vedeva da inizio stagione. Ci vuole la terza, magari proprio con Zaniolo protagonista. Lui a caccia del secondo gol di fila, evento mai festeggiato quest’anno.
Torna il pubblico, anche se al cinquanta per cento. Meglio di niente, meglio anche di quei cinquemila visti nelle ultime partite di gennaio. Si respira ottimismo, insomma, la squadra si è lievemente rinforzata e Mou può scegliere. Pellegrini non è ancora al top, non è stato nemmeno convocato per la sfida con il Genoa. E martedì c’è la Coppa Italia, i quarti di finale contro l’Inter, gara secca a San Siro: lì ha più chance di esserci. Mou sorride, si accontenta di ciò che è stato fatto in questo mercato, la Roma è migliorata e dovrà migliorare anche in futuro, possibilmente con Zaniolo. “Il nostro obiettivo è quello di migliorare. Chiaro che per farlo i giocatori importanti devono restare. E nel caso specifico di Nicolò, minimo fino al 2024 è un nostro giocatore“.
Anno domini, ovvero quando scade pure il contratto di Mou. Che però sa bene che, se Nicolò non rinnova, difficilmente verrà trattenuto fino a quella data. Il concetto però è chiaro ed è sempre lo stesso: si vince con i grandi calciatori e Zaniolo è uno di questi. Le parole di Pinto sulla sua cedibilità? “Sono normali. È difficile per un ds onesto, che non nasconde, è difficile di dire che il calciatori A, B, C o D sarà qui la prossima stagione. C‘è bisogno di maturità, una parola chiave nel nostro progetto Roma, ma credo sia una parola chiave per tutti. Io, per quello che si poteva fare, sono soddisfatto, anche se il nostro non è il mercato migliore. Abbiamo bisogno di un regista puro ma in questo momento abbiamo anche lì delle opzioni. Ci ha giocato Veretout, Pellegrini in condizioni normali. Bove sta crescendo tanto, sono contento della sua evoluzione. La rosa ora è più equilibrata”.
Difficile preparare la partita contro il Genoa, quando alle porte c’è la Coppa Italia, un obiettivo della Roma. “Fino a ora non ci abbiamo pensato, lo faremo subito dopo il Genoa. Ci aspetta una gara difficile. Per la Roma è meglio arrivare in Champions o vincere una delle due coppe? Andiamo per entrambe. Per la Conference se ci siamo, speriamo fino alla fine. Arrivare quarti vuol dire tanto dal punto di vista economico e del prestigio. Vincere è un po’ un virus, un virus positivo del modo di essere, di pensare, di gestire le emozioni. Vincere è una cosa fondamentale ma vediamo. Vincere con il Genoa è l’obiettivo numero uno“.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni