Stavolta hanno esordito a braccetto, Luca Pellegrini e Nicolò Zaniolo, la quota scommessa della seconda Roma di Di Francesco: dopo un’ora di gioco e zero gol, Di Biagio ha concesso ai due giallorossi il debutto con l’Under 21 nel test contro i pari età del Belgio, alla fine vittoriosi grazie alla rete di Anozu all’8l’. Il centrocampista ha preso il posto del laziale Murgia, di 3 anni più grande, il terzino è entrato per il 2oenne del Sassuolo Adjapong, entrambi si sono lasciati sorprendere dall’emozione e hanno subito concesso due ripartenze pericolose, ma erano tra i più piccoli in campo e qualche errore di gioventù si deve perdonare. Hanno tanto da imparare, ma la strada è quella giusta e lo dimostra il fatto che giocano sotto età, una prerogativa dei talenti. Zaniolo quest’estate era impegnato con l’Under 19 nelle fasi finali dell’Europeo di categoria, ha messo la firma su 4 dei gol segnati dall’Italia nel torneo finlandese e a settembre e stato convocato da Mancini nella nazionale maggiore (senza poi scendere in campo). Un salto da gigante prima di trovare la nuova dimensione nella formazione di Di Biagio: ora l’ex Inter punta a partecipare all’Europeo di casa, il primo della storia a disputarsi in Italia e a San Marino.
Pellegrini addirittura ha rinunciato alla chiamata estiva della Nazionale perchè Di Francesco lo voleva con sè in ritiro a proposito di passi importanti. Che siano promettenti è indubbio, ma non sono nati pronti, anche se la prova di carattere di Zaniolo a Madrid sembrava dire il contrario: ieri a Udine sia lui sia Pellegrini non hanno lasciato il segno, il primo ha fatto la mezz’ala sinistra, mostrando applicazione difensiva ma poche prodezze col pallone tra i piedi e ha rimediato un’ammonizione evitabile, mentre il terzino dopo il primo errore ha sposato la linea della prudenza. Per i giovani italiani della Roma il difficile viene ora, e lo hanno già capito: confermare la buona impressione lasciata nei debutti in giallorosso è un compito difficile, intanto però la loro sola presenza in U21 è un segnale positivo per la «green zone» di Trigoria.
Gli ultimi azzurrini sono stati Lorenzo Pellegrini e Capradossi, ma bisogna tornare indietro fino al 2004 per trovare un predestinato come De Rossi, che alla sua mia prima esperienza internazionale vinse l’Europeo, ed è quello l’ultimo trofeo in bacheca per i baby azzurri. Prima ancora, nel 1996 c’era un giovanissimo Totti con Buffon e Nesta in un gruppo fortissimo come se ne ricordano pochi, e pure lui alzò la coppa. Riusciranno Zaniolo e Pellegrini a prendere il loro testimone? Prima di tutto dovranno conquistarsi la fiducia di Di Biagio e confermare nella Roma il potenziale che Di Francesco vede in loro. Kolarov non sta benissimo, Luca spera di avere un’altra occasione con la Spal, De Rossi rischia di saltare la prima dopo la sosta e Nicolò potrebbe mettere altri minuti da grande sulle gambe, mentre a Trigoria il 21enne Coric finito dietro di lui nelle gerarchie ha segnato nell’amichevole contro la Lupa Roma ed ha esultato sui social: «Soddisfatto per il mio 1° gol», ma per il croato le partite vere devono ancora cominciare. Il coetaneo Under ha giocato titolare con la Turchia e ha il posto fisso (o quasi) in giallorosso. Monchi intanto mette gli occhi su un’altra promessa, quel Tonali del Brescia che a 18 anni, sotto età, ha giocato l’Europeo U19 con Zaniolo.