Tutto e il suo contrario in novantaquattro minuti. E’ difficile per Di Francesco farsi un’idea definita su questa nuova Roma rivoluzionata da Monchi. Un primo tempo da incubo, che lo ha talmente fatto infuriare da farsi male da solo al polso (tre punti di sutura) dando un pugno alla panchina. “Divento matto a volte e faccio fatica a capire – dice l’abruzzese – dopo il nostro vantaggio abbiamo subito l’impeto degli avversari e ci hanno messo in difficoltà, ma anche per demeriti nostri. Nella ripresa abbiamo fatto molto meglio, poi abbiamo riperso gli equilibri nel finale e sembrava una sfida tra scapoli e ammogliati: se vogliamo essere una grande squadra non possiamo permetterci certe cose”. Gara impostata male, poi l’allenatore ha indovinato almeno le sostituzioni. “All’intervallo ne avrei potuti cambiare sette-otto, non voglio crocifiggere Pellegrini e Cristante, che hanno fatto una gara al di sotto delle aspettative ma non buttiamogli la croce addosso. Ricordatevi che Pellegrini ha giocato titolare l’anno scorso in Champions. Strootman? Un ragazzo eccezionale, è uscita solo adesso questa situazione di mercato e se n’è andato. Ma vi assicuro che avevo gia deciso di far giocare la stessa formazione”.
Nzonzi ha dato una bella sistemata alle cose, “anche se – prosegue Di Francesco – si vede che gli manca qualche minuto nelle gambe, mentre Manolas ha subito troppo per le qualità che ha”. Un buon esordio per il centrocampista francese. “Mi sento bene e posso crescere – assicura Nzonzi – abbiamo accusato un po’ di stanchezza ma alla fine è arrivato un buon punto anche se speravo di vincere”. Felice anche Pastore. “Siamo partiti ad alta intensità ma ci siamo rilassati dopo il gol. Non dobbiamo farlo, nel secondo tempo siamo usciti con carattere e alla fine potevamo vincerla”.