Esordio e gol, esordio e prima vittoria stagionale della Roma. È la storia di Henrikh Mkhitaryan, al suo battesimo con la maglia giallorossa contro il Sassuolo, e subito protagonista del 4-2 che ha affondato la squadra di De Zerbi. Un pomeriggio che non dimenticherà mai, il trequartista, e una rete da dedicare al papà Hamlet, che un palo di giorni fa avrebbe festeggiato i suoi 57 anni, se un brutto male non lo avesse portato via all’età di 33 anni.
Anche lui era un calciatore, anche lui era amatissimo in patria, quell’Armenia le cui tv hanno acquistato i diritti delle partite della Roma per non perdersi le giocate del loro talento più amato. Mkhitaryan ha segnato, partendo dalla sinistra, il terzo gol nei primi 22 minuti-show di un pomeriggio davanti a 34 mila spettatori, che hanno esultato anche per le reti di Cristante, Dzeko, Kluivert. E Lorenzo Pellegrini, che non è andato a segno, ma ha realizzato 3 assist nella posizione di trequartista.
«Quando faccio fare gol ai miei compagni sono felice come se li facessi io ammette c’è da migliorare, per giocare il pallone come vuole il mister, c’è bisogno anche in fase difensiva e ci stiamo applicando».
C’è stata l’ovazione deì tifosi quando è uscito dal campo, con l’Olimpico impazzito per quello che è uno del due romani in squadra (fIschi invece all’ingresso di Pastore). Fra dal gennaio del 2012 (contro ll Cesena) che la Roma, in Serle A non segnava tre gol nei primi 22 minuti di gioco. F per trovarne quattro a fine primo tempo, bisogna tornare îndietro di ben N anni: 27 aprile 2008, contro Il Torino, la squadra di Spalletti chiuse il primo tempo avanti, appunto, di quattro gol (in Champions era accaduto cinque anni fa, con Il Cska Mosca).
«La squadra ha fatto una grandissima partita è soddisfatto Fonseca dopo îl 4-0 abbiamo ceduto qualcosa, ma nel complesso ottima gara e capacità di pressare alto. Abbiamo cambiato qualcosa, Pellegrini ha giocato più avanti e con Veretout (che è sia interditore che regista) e Mikhitaryan possiamo tenere più palla. La squadra deve pressare alto, per non rischiare in difesa. Miki ama giocare per vie interne, non è un esterno puro, quindi la squadra ha beneficiato dei suoi movimenti». Secondo gol in tre partite, per Edin Dzeko.
«Dopo Îl 4-0 ci siamo rilassati un po’, anche se il mister nell’intervallo ci aveva avvisati – l’autocritica del bosniaco fa ancora caldo e dopo le nazionali non è facile tornare in campo. lo sono sempre stato convinto di restare a Roma e poi tutte le decisioni le prendo con mia moglie e anche i bambini sono contenti. Mia figlia Una chiama Roma “casa nostra”». Interessante l’intesa con Mkhitaryan.
“È un giocatore di altro livello, lo avevo visto fare due gol contro la Bosnia e gli avevo detto che doveva farne uno anche con la Roma”, ha rivelato Dzeko. Bello l’omaggio a Cafù della Curva Sud, prima della gara, per la prematura scomparsa del figlio.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza