Fare pace è sicuramente più difficile che fare la guerra. Lo dimostra il caso Dzeko-Fonseca che ha vissuto ieri un’altra puntata ad altissima tensione.
Il bosniaco nel pomeriggio aveva chiesto allo staff medico di tornare ad allenarsi in gruppo perché non avvertiva più dolore. Senza però porgere le scuse a quello tecnico per l’atteggiamento mostrato dopo Roma-Spezia. Per questo Fonseca ha rifiutato la proposta con l’avallo della società mettendolo formalmente fuori rosa dopo averlo degradato dal ruolo di capitano. Dzeko ha ingoiato il boccone amaro, si è allenato a parte e non sarà a disposizione col Verona nonostante l’allarme attacco.
Edin pensava di meritare un trattamento diverso e si è chiuso nel silenzio, avvicinato solo dalla moglie Amra e dal procuratore. Il rapporto tra il bomber e l’allenatore sembra ormai compromesso e a nulla sono valsi i tentativi di Pellegrini e Pinto per risolvere la questione a 5 giorni dalla fine del mercato. Due le vie percorribili: 1) la convivenza da separati in casa fino a giugno quando sulla panchina potrebbe arrivare Allegri disposto a sposare il progetto Roma 2) la cessione di Dzeko che ha rifiutato West Ham e Fenerbahce e accetterebbe solo una big che al momento non c’è. Il rischio di un nuovo caso Gomez è altissimo.
Non se lo augura Pruzzo: “Bisogna ricucire il rapporto per non buttare via tutto anche perché uno come Dzeko la Roma non ce l’ha. Mi dicono Fonseca sia permaloso ma in questa storia qualcuno deve fare un passo avanti. Spero non diventi un nuovo caso Papu”. Insieme a Dzeko si allenano a parte Pedro e Mkhitaryan (lo spagnolo sarà out). Anche loro sbigottiti dal caos a Trigoria. Attesa per El Shaarawy sempre positivo al Covid. L’affare non è in dubbio essendo il Faraone svincolato e quindi tesserabile a febbraio mentre Reynolds sbarca sabato.
TOTTI AI DAVID – C’è anche il documentario Mi chiamo Francesco Totti, diretto da Alex Infascelli, nell’elenco delle dieci opere candidate al Premio David Di Donatello 2021.
FONTE: Leggo – F. Balzani