Finisce senza il botto il 2021 della Roma. Sarebbe stato importante per la classifica e l’autostima confermare contro la Sampdoria la grande vittoria ottenuta sabato a Bergamo. Ne è uscito invece un pareggio giusto, al termine di una partita che Mourinho ha sintetizzato con l’aggettivo adatto: “Brutta“. La Roma ha regalato il primo tempo all’avversario. Lo Special One ha confermato in toto la formazione che aveva battuto l’Atalanta, ma non si è vista la stessa magia. Stanchezza perché, a quattro giorni di distanza, hanno giocato sempre gli stessi? Possibile, però la squadra ha fatto meglio nella ripresa e chiuso con un forcing poco lucido ma tambureggiante.
Il problema è che giocare sempre con due terzini puri come esterni di centrocampo — Karsdorp e Viña – a volte è un freno. Tanto più se la squadra si schiaccia esageratamente all’indietro, lasciando isolati Zaniolo e Abraham. In 45’ i giallorossi hanno costruito pochissimo. Se ne è accorto anche Mou, che nella ripresa ha aumentato la forza offensiva inserendo Felix per l’infortunato Abraham (i soliti problemi alla caviglia) ma, soprattutto, Shomurodov e El Shaarawy per Veretout e Viña, passando al 3-4-1-2.
A trazione offensiva, la Roma ha creato occasioni e il portiere Falcone, alla prima presenza in campionato, è stato decisivo. Forse poteva coprire meglio il suo palo in occasione del gol di Shomurodov, ma il pallone è passato in mezzoamolte gambe. La Samp, che sullo 0-0 aveva colpito un clamoroso palo con Candreva, non si è persa d’animo. Un errore difensivo di Ibanez ha portato al corner da cui è nato l’1-1, quinto gol di Gabbiadini nelle ultime cinque partite. La Roma perde così un giro sulla giostra della zona Champions. Resta una squadra da migliorare sul mercato e con il rientro di Pellegrini (subito) e di Spinazzola (a febbraio).
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri