Bluffa, e non può fare altrimenti. «Non sto pensando al Manchester United». Paulo Fonseca e la Roma tutta, in realtà, hanno un solo obiettivo nella mente. Ma prima di giocarsi la doppia semifinale di Europa League ci sono due tappe da onorare in campionato. Anche perché, a forza di perdere punti, il Sassuolo ottavo è distante solo 5 punti e a rischio c’è pure la qualificazione alla terza competizione Uefa al via l’anno prossimo.
Oggi pomeriggio all’Olimpico, dove arriva la «terribile» Atalanta di Gasperini, imbattuta da 6 partite contro i giallorossi: 4 vittorie e 2 pareggi. La formazione non si allontanerà di molto rispetto a quella che Fonseca è intenzionato a schierare in Inghilterra. I titolari non possono stare fermi per due settimane, bisogna gestirli e tenerli sul pezzo.
E allora ecco il ritorno di Pau Lopez in porta, il terzetto difensivo ricomposto da Mancini (squalificato per l’andata col Manchester), Cristante e Ibanez, tutti e tre ex atalantini, Karsdorp che si riprende la fascia destra e Calafiori in vantaggio su Bruno Peres a sinistra, con Veretout al fianco di Villar senza ricambi in panchina vista la squalifica di Diawara. Nell’attacco a centravanti alterni è il turno di Dzeko, supportato da Pellegrini e Mkhitaryan.
«Sarà una Roma motivata – promette Fonseca – il campionato non è chiuso per noi. Dobbiamo fare una partita ambiziosa per tentare di vincere. Non stiamo facendo quello che vogliamo, ma i bilanci si fanno alla fine. Fino a marzo la squadra è stata sempre nei primi quattro posti, poi abbiamo perso giocatori importanti e abbiamo avuto l’Europa. Le altre squadre hanno tutta la settimana per allenarsi, noi ultimamente abbiamo avuto un solo giorno e ho cambiato molti giocatori». Sugli infortunati si dice ottimista: «Tra poco avremo praticamente tutti» dice il tecnico, che ha perso anche Pedro ma aspetta Smalling, Kumbulla, Spinazzola ed El Shaarawy per Manchester.
Immancabile in apertura di conferenza stampa un passaggio sulla Superlega subito abortita: «Sono totalmente contrario e orgoglioso della posizione della Roma». Elegante e aziendalista, anche sapendo di avere i giorni contati a Trigoria.
FONTE: Il Tempo – A. Austini