Shevchenko, la Roma e Mourinho. Intrecciando questi tre attori può venire fuori un romanzo per nulla banale che vivrà domenica sera a Marassi un capitolo a sorpresa. L’ex campione, infatti, esordirà in serie A come allenatore 22 anni dopo la prima da calciatore con il Milan. Eppure il suo arrivo in Italia poteva avvenire l’anno precedente e poteva cambiare la sua storia e quella della Roma. Zeman, infatti, lo aveva segnalato a Sensi e l’affare si poteva chiudere in un battito di ciglia.
Da rimpianto Sheva è diventato incubo. Con la maglia rossonera ha segnato 8 gol in 13 partite contro i giallorossi. Celebre quello del 2 maggio 2004 a San Siro e che consegnò lo scudetto al Milan. E che c’entra Mourinho? I due si sono incrociati al Chelsea nel 2007. E non fu amore. «Il mio flop in Premier è colpa sua. È un bravo organizzatore, attento a ogni dettaglio ma dovrebbe parlare di più coi suoi calciatori», sentenziò Sheva. Negli anni l’allenatore e l’ex attaccante se ne sono dette di ogni tipo, fino alla mano tesa di qualche giorno fa.
In realtà Mou ha sempre stimato Shevchenko come si legge nella sua biografia: «Uno dei più grandi che ho allenato, peccato per gli infortuni». L’ucraino è atteso dalla sua prima in A da allenatore dopo le esperienze con la Nazionale. Ma dovrà fare a meno di tanti titolari. Mourinho invece ha recuperato miracolosamente capitan Pellegrini che – nonostante il fastidio al ginocchio – sarà sulla trequarti nel 3-4-1-2. In caso contrario pronto Zaniolo. Lo Special One ieri sera ha confuso tutti con un post su Instagram: le foto di Circo Massimo e della Roma 1979-80 (tre anni prima dello scudetto) poi l’emoticon dormiente (o sognante?). Un segnale che bisognerà aspettare per festeggiare?
FONTE: Leggo – F. Balzani