Verso Trigoria tira un vento contrario: la Roma è sfavorita nel derby. Non lo dice solo Zeman, del quale Mourinho ha detto: “non rispondo a uno che ha fatto la serie B, io ho vinto venticinque titoli”. Sembra che i giallorossi debbano affrontare dei marziani: la Lazio sta meglio, è avanti in classifica, ma questo non basta per dire che la squadra dello Special One partirà battuta. Il calcio è strano, i derby ancora di più.
Mourinho ne ha giocati 98: “Difficile dire quale sia il più bello. Ora c’è questo e questo gioco per i tifosi della Roma. Lo stadio è pieno e ne sono felice: il calcio senza tifosi non è calcio, il derby senza tifosi non è derby e per questo sarà più bello. Io quando gioco il derby non gioco pensando a me stesso, ma a chi storicamente ha dato il sangue, quelli che vivono come tifosi”.
La Roma arriva sempre fino in fondo, non muore mai, lo dicono i risultati ottenuti nei minuti finali e Mourinho è orgoglioso di questa caratteristica. Per quanto riguarda la formazione: Pellegrini è reduce dall’influenza e non mancherà, nonostante non sia al top. Il dubbio tattico è a sinistra: Zalewski, provato anche ieri, o El Shaarawy. Il polacco ha eleganza e tranquillità, ma non ha le caratteristiche del difensore e da quella parte gioca Felipe Anderson, che sa essere una freccia. L’alternativa è Viña.
I giallorossi saranno ragionevolmente un po’ stanchi, visto l’impegno in Conference di giovedì, ma non deve suonare come un alibi, perché il derby non si gioca, si vince e questa è la spinta emotiva. Nel caricare il gruppo, poi, Mourinho è maestro.
In questi mesi la Roma si è un po’ appiattita e vive di Abraham, motivo per cui lo Special One ha bisogno di trovare una scheggia impazzita e il nome giusto è Zaniolo, che non segna in campionato dal 2 novembre 2019. Alla Lazio non ha mai segnato, lui che è l’avversario prediletto dei laziali. Vista la situazione contrattuale potrebbe anche essere il suo ultimo derby: il futuro è ancora ignoto, ma se lui giocherà questo come derby come fosse l’ultimo la Roma ne trarrà dei benefici.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni