(ESTRATTO) Mercoledì ritrova una Roma alle prese con turbolenze interne. Che ne pensa? “Non ho capito la domanda (ride, n.d.r.), quando si va in campo non ci sono turbolenze. Fonseca ha protetto la squadra, ci sarà da soffrire”.
Ci dica la verità: che effetto le farà tomare all’Olimpico? “Quel saluto dei tifosi nell’ultima partita è stato molto bello. Io faccio questo mestiere per le emozioni che mi dà. Quella è stata un’emozione che non avevo previsto. Era l’ultima partita di Daniele (De Rossi, n.d.r.), non mi aspettavo quella dimostrazione di affetto per me. Mi presero alla sprovvista. Lacrime di commozione sotto la pioggia…. Non ho parole per ringraziarli”.
Cosa è rimasto della sua Roma in quella che ha lasciato a Fonseca? “Non c’è niente di mio, è tutta merito di Fonseca. Mi piace la Roma, come si muove in campo, come pressa”.
Fonseca era squalificato nella partita di andata a Marassi… “L’ho conosciuto qualche tempo dopo in una riunione, non ricordo dove. Gli ho fatto i complimenti”.
Quali giocatori della Roma saluterà con affetto? Era molto legato a Fazio, per esempio… “Tutti quelli che ho avuto sono stati grandi professionisti e hanno voluto reagire a quella situazione di classifica difficile. Fazio è un grande professionista, come lo è sicuramente Pellegrini. Non vado avanti perché temo di dimenticare qualcuno”.
All’andata il capitano della Roma era Fiorenzi, che oggi non c’è più… “Ci sono leggi di mercato che fanno cambiare determinate situazioni. Alessandro poteva essere un possibile successore di Totti. Ora mi auguro che sarà Pellegrini a raccogliere l’eredità di due campioni come Francesco e Daniele”.
Totti ora fa il procuratore. Ha pensato di farsi assistere da lui? “Non ci ho pensato. Ma gli auguro ogni bene”.
Da tifoso della Roma e non da allenatore della Samp: teme che laLazio vinca lo scudetto? “Io adesso sono l’allenatore della Samp e penso alla Sampdoria, adesso tutta la mia energia va sulla mia squadra”.
La Roma spera di recuperare un posto per la Champions. Secondo lei riuscirà a colmare il distacco dall’Atalanta? “La Roma ha le carte in regola per farcela, questa ripresa è un’incognita per tutte le squadre, non è un campionato normale. Non è stata una pausa durante la quale i giocatori sono stati in vacanza, hanno scaricato lo stress. Sono stati chiusi in casa per due mesi e bisogna fargli venire la voglia di correre e lottare. E’ totalmente diverso. Non hanno potuto fare amichevoli per riprendere il ritmo, è tutto nuovo per tutte le squadre, si è visto con la Coppa Italia. Perfino andare in trasferta sarà diverso: con due pullman, le squadre dovranno entrare in momenti differenti. Mai visto prima”.
Lei ha allenato per pochi mesi Zaniolo. In prospettiva diventerà un campione? “Non ho avuto a disposizione il miglior Zaniolo. Era al primo anno in serie A ed era un po’ stanco. Però si vedeva che era un giocatore importante, che può fare bene e crescere tanto. Io lo facevo giocare da esterno perché in quella posizione può sfruttare la sua forza dirompente, ha uno strappo forte, difficile stargli dietro”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport