La temperatura su Trigoria al fischio d’inizio della terza amichevole prestagionale segna 37 gradi. Al termine saranno un po’ meno, non solo per la clemenza del venticello che s’apprezzava due ore dopo, ma anche per qualche brivido di troppo scorso sulle schiene dei difensori romanisti, nonostante un’altra partita giocata a senso unico stavolta però contro un avversario tosto e ben preparato, il Gubbio, società di Lega Pro ben allenata da mister Guidi, uno che fino a pochi mesi fa era sulla panchina dell’Under 19 azzurra che ha lasciato proprio per tentare la sua prima avventura nel calcio professionistico.
La sua mano si vede e la Roma, soprattutto nel primo tempo, conosce così le sue prime difficoltà dopo due test contro squadre romane di serie D senza neanche un giorno di preparazione sulle gambe. Alla fine finisce 3-0 (la partita), ma in tre occasioni nel primo tempo il Gubbio poteva segnare e non l’ha fatto solo per la precipitazione dei suoi attaccanti.
Fonseca osserva tutto come al solito da lontano (sulla trequarti campo) e prende appunti, nelle scelte di formazione sparge qua e là indizi della Roma che verrà. Intanto Dzeko è il centravanti, il portoghese continua a dargli fiducia e il bosniaco continua ad impegnarsi come se il suo domani fosse solo giallorosso.
Non segna, nei quarantacinque minuti in cui resta in campo peraltro con la fascia da capitano, ma lotta su tutti i palloni, si abbassa a costruire, tenta di rifinire, si fa spazio per tirare e per rendere più fluida la manovra, scende pure a difendere in fase di non possesso. Insomma c’è e forse davvero a Trigoria cominciano a pensare con convinzione che potrebbe essere lui il centravanti della Roma del prossimo anno. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco