Può un fallo da ammonizione (che peraltro, sommato alla diffida, ti farà saltare la prossima gara di campionato) essere la cosa più importante di una partita, valutata comunque in modo positivo? È successo a Lorenzo Pellegrini, che domenica contro il Bologna ha preso il posto di Carles Perez al 31′ della ripresa, piazzandosi sulla trequarti e non in mediana come nelle ultime uscite, e sette minuti dopo il suo ingresso in campo si è trovato a stendere il compagno d’azzurro Soriano, che stava puntando la porta di Mirante. Un giallo benedetto, l’unico veramente utile dei tre presi da calciatori della Roma domenica (gli altri due erano di Pedro, nel primo tempo, che forse ha rischiato anche il rosso, e di Villar), per difendere il gol trovato da Borja Mayoral in chiusura di primo tempo.
E subito dopo il giallo, con un gesto da capitano – proprio nel giorno in cui non aveva la fascia al braccio, visto che aveva iniziato la partita in panchina, lasciandolo all’amico e compagno di Nazionale Mancini – è andato a rimproverare Villar, che con una giocata troppo leziosa aveva perso palla, con la squadra sbilanciata in avanti, favorendo la ripartenza della squadra di Mihajlovic. Una sgridata che ha (piacevolmente) sorpreso quei tifosi che lo consideravano un giocatore bravo, tecnico ma con poco mordente, diventato capitano della Roma (dopo la discussione tra Fonseca e Dzeko del 19 gennaio, nella serata da incubo di Coppa Italia con lo Spezia) più perché romano, romanista e cresciuto nel settore giovanile della Roma, che per le doti di leadership.
FONTE: Il Romanista – F. Oddi