Un’altra Roma. Anema e core. Il derby ha restituito a Di Francesco una squadra, la sua squadra, con «occhi diversi», abnegazione e personalità. Fino a 180 minuti fa le facce dei giallorossi erano impaurite, confuse, esprimevano l’insicurezza del loro allenatore, che si è ritrovato a dover scegliere tra il modulo a cui ha affidato le sue fortune e un nuovo sistema, magari meno gradito, ma funzionale per questi interpreti. Il 4-2-3-1 preferito in partenza può evolversi a gara in corso nel 4-3-3 e sembra essere un giusto compromesso. La formula magica ha portato 6 punti in due partite, ha permesso alla Roma di stare nella parte giusta della classifica, anche se ancora lontano dall’Europa ambita, e ha consentito a Di Francesco di vincere il secondo derby su tre (l’altro pareggiato) nella sua carriera sulla panchina giallorossa: hanno fatto meglio solo Herrera e Ranieri negli ultimi 50 anni.
Uno mago e uno testaccino, c’è bisogno di qualcosa di speciale per scrivere la storia della stracittadina romana. Lui, Eusebio, qualcosa in più l’ha tirata fuori dai giocatori nel momento più nero, dentro Trigoria ha ritrovato gli uomini che stava cercando, quelli che per esperienza e leadership sanno reagire quando le cose si fanno complicate, al costo di giocare sopra al dolore. De Rossi sarà pure troppo «vecchio» per non saltare nemmeno una partita,ma è prima di tutto un capitano e ha stretto i denti fino al derby e solo adesso che i pezzi sono stati ricomposti può, e deve, fermarsi. Soffre di meniscosi al ginocchio che ora deve sfiammarsi: il regista giallorosso non ci sarà né contro il Viktoria Plzen né contro l’Empoli. E per la Roma rinuncerà di nuovo alla Nazionale. Durante la sosta svolgerà allenamenti differenziati con l’obiettivo di rientrare subito dopo, per la Spal o al più tardi il Cska. Il calendario recita poi Napoli e Fiorentina e ci sarà da tener duro un’altra volta.
De Rossi lascerà il posto a Nzonzi, che si farà affiancare da Cristante nel 4-2-3-1, ma i problemi a centrocampo non finiscono qui per Di Francesco, che sta perdendo proprio i suoi uomini chiave. Pastore farà gli esami oggi, ma domani sicuramente non ci sarà: si teme una lesione al polpaccio sinistro che costringerebbe anche lui al rientro dopo la pausa. Pellegrini ha dimostrato di poter fare il trequartista, la soluzione per la Champions è servita, ma la coperta diventa corta e Zaniolo rimane la prima (e forse l’unica) alternativa in mediana. Kolarov può giocare di nuovo col dito rotto al piede sinistro, Perotti spera di farcela almeno per l’Empoli. Una maglia per Florenzi c’è, il dubbio è sul ruolo perché è difficile togliere Santon adesso e davanti dovrebbe tornare Under. Di Francesco deve ridisegnare la Roma in emergenza, ma ora la squadra ora c’è, l’equilibrio pure, e deve rinascere anche in Champions.