La Roma va, ma che peccato. Poteva fare bottino pieno, vincere contro il modesto Wolsfberger, approfittare del ko del Borussia e chiudere il Gruppo J in testa evitando brutte sorprese. Invece, incredibilmente, i turchi vanno avanti da primi con la Roma che rischia di pagare carissimo in futuro questo pareggio incolore.
C’è poco da dire, la Roma e forse anche Fonseca sbagliano la partita. Lui decide di giocare al risparmio dando riposo a chi invece in questo momento è di importanza vitale per le geometrie del gruppo.
La squadra invece non capisce l’importanza del momento un po’ perché prende gli austriaci sottogamba, un po’ perché forse dava per scontata la vittoria del Borussia in casa contro i turchi ai quali i giallorossi hanno rifilato sette gol in due gare. Ma siccome il calcio è tutt’altro che una scienza esatta, succede che quando sbagli poi ti mangi le mani.
E la Roma probabilmente lo farà lunedì sera quando da Nyon l’urna europea estrarrà i prossimi avversari. Passare da secondi del girone vuol dire poter prendere chiunque (tranne le altre italiane ovviamente), ma soprattutto poter incappare in qualche brutta gatta da pelare calata giù dalla Champions.
Fonseca alla fine è amareggiato, consapevole di ave pensato troppo al campionato giocando al risparmio e mettendo gli uomini giusti solo quando la dinamica della partita era già scontata. A Pellegrini e Zaniolo non bastano gli ultimi venticinque minuti per cambiare le sorti giallorosse anche se al 92esimo Dzeko ci va davvero vicino.
La Roma passa al primo affondo complice anche l’uscita maldestra dell’estremo difensore austriaco che sdraia Dzeko lanciato a rete e manda Perotti sul dischetto. L’argentino si conferma dagli undici metri e la Roma va in vantaggio: troppo presto.
Perché i giallorossi prendono la partita sottogamba e cinque minuti dopo la stagione si conferma amara per Florenzi che fatica a trovare una maglia da titolare e alla prima che gioca dopo una vita realizza il suo primo autogol in giallorosso: della serie piove sul bagnato per il capitano ancora una volta male. Anche se sull’azione del pari austriaco paga lo scotto di un errore non solo suo: ce l’ha sulla coscienza anche Mancini rimasto in mezzo al triangolo austriaco.
Altri nove minuti e Dzeko riporta avanti la Roma e stavolta sono tutti convinti che sia finita così: macché nella ripresa il Wolsfberger pareggia di nuovo e quando la Roma prova a rimettersi avanti ormai è troppo tardi. Il bilancio è una qualificazione ai sedicesimi di Europa League centrata, Mirante undicesimo KO durante una gara (oltre a Zappacosta rotto nel riscaldamento) e la Spal dietro l’angolo con qualche giocatore recuperato. Poi lunedì tutti a Nyon a incrociare le dita.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini