Con una fatica mostruosa e tanta paura la Roma si qualifica ai quarti di Conference League, restando l’unica italiana ancora in corsa in Europa insieme all’Atalanta. Il modesto Vitesse si arrende all’ultimo istante, finisce 1-1 dopo la vittoria di misura dei giallorossi in Olanda, resta intatto l’obiettivo di giocare almeno la terza semifinale in cinque anni, stavolta nella nuova competizione Uefa che si adatta al livello della Roma di quest’anno. Un appiglio per credere ancora in qualcosa, quello che serve per non proiettarsi già ora in un futuro dove dovranno cambiare tante cose.
La qualificazione arriva con unaltrogolalloscadere,segnato dal «solito» Abraham, che col ventunesimo centro stagionale libera dall’incubo i 40mila delll’Olimpico che hanno sbadigliato per un tempo intero e poi hanno tremato. Unprimotempoaddormentato a dir poco, dove l’unico vero brividocorre sullaschienadella Roma in avvio, con la punizione di Bazoer letta male da Rui Patricio che si stampa sullatraversa.La squadra di Mourinho non sembra avere né forza né idee per dare una scossa alla partita e si accontenta di gestire il vantaggio dell’andata. L’unico sopra le righe a centrocampo è Mkhitaryan (ma poi si è spento anche lui), i terzini spingono poco e male, la coppia Zaniolo-Abraham sonnecchia.
Dopo oltre un’ora di gioco, la prima svolta del match. Wittek pesca il gol della vita con una botta al volo da fuori area e rimette in parità il conto qualificazione. Mourinho reagisce con gli stessi tre cambi fatti all’intervallo dell’andata, dentro Karsdorp ed El Shaarawy sulle fasce per gli inguardabili Maitland-Niles e Viña, mentre Cristante sostituisce un Veretout che non dà segnali di risveglio. Lo scadente arbitro rumeno Petrescu grazia Rasmussen che meritava il secondo giallo e ammonisce l’indemoniato Mourinho per proteste. Con un colpo di tacco e un successivo tiro di collo Cristante crea finalmente un’occasione per la Roma. Entra anche Felix per Zaniolo, fischiato per la prima volta da romanista e subito negli spogliatoi senza passare dalla panchina.
La partita si apre. Pellegrini da una parte e Grbic dall’altra hanno la palla della qualificazione ma la sprecano. Quando ormai i supplementari sembrano una certezza, El Shaarawy, unico a portare brio e velocità nella Roma, pesca Karsdorp in area, cross sulla testa di Abraham che non può sbagliare. Oggi la Roma conoscerà l’avversaria dei quarti e inizierà a pensare al derby. Sarà comunque durissima, ma giocarlo da eliminati sarebbe stato devastante.
FONTE: Il Tempo – A. Austini
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