La grinta di Mourinho, la straordinaria personalità di Sergio Oliveira e la mano prodigiosa di Rui Patricio. Non c’è mai stato così tanto Portogallo nel dna della Roma, che costruisce tanto, tantissimo, ma spreca una quantità industriale di occasioni da gol nella vittoria di misura sul Cagliari di Mazzarri.
L’uno a zero, che recita il tabellino a fine gara, inchioda ancora una volta la squadra giallorossa davanti ai propri limiti, palesati soprattutto nella qualità di scelta sotto porta, che hanno fatto infuriare in più di un’occasione lo Special One. Almeno questa volta i giallorossi non hanno concesso rimonte drammatiche, ma lo psicodramma collettivo è stato evitato da una parata sontuosa del portiere portoghese, che ha evitato di far riapparire sul prato dell’Olimpico il fantasma di De Sciglio.
Tre punti importanti, ma per far felice José Mourinho ci vuole ben altro. “La vittoria rimane super ma in una partita così in controllo, in totale dominio, con o senza palla, rischi poi di pareggiarla 1-1, se non fosse stato per una parata fantastica di Rui Patricio su Joao Pedro, al termine di una partita che potevi vincere 4 o 5 a zero“.
Deluso dal suo attacco, dalle tante scelte sbagliate negli ultimi 16 metri, il migliore in campo a detta del tecnico giallorosso, un po’a sorpresa, è Kumbulla: “Una grande soddisfazione per me. In un momento della stagione è andato in grande difficoltà, io sono stato molto duro ma lui è rimasto tranquillo. E oggi è stato il migliore in campo“.
Acerbo Felix, senza il guizzo giusto Zaniolo e Abraham. Serata invece da sogno per l’ultimo arrivato Sergio Oliveira: l’ex Porto, alla sua prima partita con la maglia della Roma, in pochi giorni è passato dalle foto all’aeroporto di Ciampino al dischetto dello Stadio Olimpico, segnando un rigore con una personalità glaciale, quella che Mourinho aveva invocato per tanto tempo.”Il rigore? Avrebbe dovuto tirarlo Lorenzo (Pellegrini), ma visto il suo infortunio ho tirato io. Eravamo già d’accordo, sarei stato io la seconda opzione“.
Ma nella partita del portoghese c’è tanto altro rispetto al rigore: le continue indicazioni ai compagni, il senso della posizione e giocate che lo hanno portato anche vicino alla personale doppietta. Un debutto che è già storia: è il primo portoghese a realizzare un gol con la maglia della Roma. “Sono molto contento per la vittoria, peccato aver vinto davanti a così pochi spettatori. Adesso pensiamo alla prossima partita“.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo