L’ombra di Kolarov era così ingombrante?
«Non credo. Mi ha tolto spazio solo nella prima parte della stagione, ma dopo la ripresa le cose erano cambiate».
Era rimasto un po’ deluso dalla possibile cessione? «Sono cose che capitano, è il passato. Da allora, però, mentalmente mi sento più libero».
È cambiata anche la Roma? «Sì, ora con il nuovo modulo giochiamo più corti, difendiamo meglio e in attacco, anche se non abbiamo le tante soluzioni del 4-2-3-1, ne abbiamo comunque parecchie».
Fonseca lo trova diverso? «No, lui è sempre uguale: molto equilibrato. Anche quando si facevano nomi per la panchina non si è mai scomposto».
Quanto conta avere i Friedkin vicino? «È meglio, ma la società non ci ha fatto mai mancare niente. In campo vanno i calciatori, però il presidente lo senti».
Nello spogliatoio i compagni le cantano sempre: «Semo gente de Foligno, semo fatti cuscì» (Ride) «Tutta colpa di Mancini e Pellegrini. Lo hanno fatto per scherzare il primo mese, ma ora hanno smesso».
«Si è dato una spiegazione dei tanti infortuni in carriera? Succedeva più quando ero ragazzo. Dopo il primo anno a Siena tornai a casa che ero cresciuto di 13 cm. Tutti pensavano che mi avessero dopato. I muscoli erano sempre in tensione. Ma qui ho giocato 42 partite. Non mi sembrano poche, no?».
Com’è il calcio al tempo del Covid? Campionato è falsato? «Grazie alla Roma, siamo super controllati. Perciò è un campionato vero, perché il virus colpisce tutti. Certo, occorre anche un po’ più di fortuna».
Ognuno di voi ha fatto decine di tamponi: non vi sentite dei privilegiati? «Certo, siamo dei privilegiati, ma occorre fare così altrimenti si ferma tutto. Invece a noi piacere regalare sorrisi alla gente».
Sareste disposti a tagliarvi seriamente lo stipendio per venire incontro ai club? «Abbiamo già fatto qualcosa, ma se tutto il Paese non va avanti, siamo sempre pronti a fare la nostra parte».
Come giudica i negazionisti del Covid? «Sono dei folli. Il Covid esiste e fa anche tanti morti».
Cambiamo discorso: chi vince lo scudetto? «Impossibile da dire. Juve e Inter sono le più attrezzate, ma ora c’è una gruppo che cresce».
Può essere l’anno giusto a Roma per tornare a vincere? «Speriamo, ma il nostro obiettivo è tornare in Champions».
Insieme alle altre mogli dei calciatori della Roma, anche la sua compagna, Miriam Satta, ha partecipato a un calendario contro la violenza sulle donne. Il calcio passa per un ambiente un po’ maschilista. «È una bella iniziativa, perché purtroppo c’è tanta strada da fare. C’è tanta ignoranza, amplificata anche dai social. Sul maschilismo, non saprei. Io ho anche amici omosessuali…».
Sì, ma nel calcio nessuna fa outing, in altri sport accade. «Se lo facessero, non succederebbe niente. Nello spogliatoio c’è apertura. Il problema è la società. Su certi aspetti, a volte siamo un popolo di ignoranti».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini