Risolvere i problemi dell’ultimo mese per tornare in carreggiata e mantenere la rotta verso la qualificazione alla prossima Champions League. A undici giornate dall’inizio del campionato di A la Roma di Mourinho è quarta insieme all’Atalanta di Gasperini, ma per rimanere attaccati al gruppo di testa i numeri vanno migliorati. Inoltre dopo le ultime due gare il tecnico ha mostrato un eccessivo nervosismo nei post partita con Milan e Bodo causato, dagli ennesimi torti arbitrali.
Nelle ultime otto gare di Serie A però i punti raccolti sono solo dieci – la Roma ne ha due in meno rispetto alla scorsa stagione – troppo pochi per chi punta a chiudere il campionato tra le prime quattro. In più dopo aver vinto i primi sei match stagionali, negli ultimi sei incontri i giallorossi hanno ottenuto solo un successo. A pesare sul rendimento c’è la condizione fisica di alcuni giocatori, che da inizio stagione sono scesi in campo praticamente sempre.
Una conseguenza della scelta di puntare su un blocco di titolari quasi inamovibili, rinunciando a puntare sulla gran parte delle seconde linee a disposizione. Scelta diventata lampante dopo la disfatta di Bodo e la conseguente decisione di relegare in tribuna per tre partite Villar, Reynolds, Diawara e Borja Mayoral (oltre a Kumbulla, reintegrato dopo un turno di punizione).
Un altro aspetto da analizzare è il rendimento di alcuni big che stanno attraversando un momento complicato. Mkhitaryan sembra un lontano parente di quello della scorsa stagione e nelle ultime tre gare è stato sostituito dopo 45′. Anche Abraham sembra pagare l’utilizzo intensivo: la voglia di fare bene c’è, ma in campo l’inglese fatica a creare reali pericoli per la porta avversaria e la mancanza dei suoi gol – solo due in campionato – inizia a farsi sentire. In più l’ex Chelsea è stato particolarmente sfortunato (sei legni colpiti) e ha giocato le ultime gare non al meglio a causa di una contusione al piede rimediata in Nazionale.
L’altro problema è la questione arbitri, che con alcune decisioni disastrose hanno frenato la corsa della squadra di Mou. Su quattro scontri diretti, tre sono stati pesantemente condizionati da evidenti errori arbitrali: nel derby il gol di Pedro scaturisce da un’azione nata da un fallo da rigore su Zaniolo non fischiato da Guida, a Torino Orsato ha stoppato anzitempo un’azione regolare vanificando il gol del pareggio mentre con il Milan Maresca non ha fischiato un evidente rigore per fallo di Kjaer su Pellegrini (identico a quello assegnato alla Juventus contro l’Inter). A completare il quadro ci sono i due rigori non fischiati da Papapetrou nella gara di ritorno con il Bodo Glimt. Una situazione diventata insostenibile per la Roma e lo Special One. E siamo solo a novembre.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti