Lo show è da Champions. Perché la Roma, divertendosi contro il Chievo all’Olimpico (4-1), si piazza al 3° posto in solitudine e avverte il Liverpool che, solo 0 a 0 in Premier contro lo Stoke City ad Anfield, sarà mercoledì nella Capitale per la semifinale di ritorno. Di Francesco, dando la priorità al campionato, sistema la classifica (+3 sulla Lazio, quarta e stasera in campo a Torino, e +4 sull’Inter, quinta) e al tempo stesso sfrutta l’anticipo per preparare la sfida contro i Reds.
TRAZIONE ANTERIORE – Il 4-3-2-1, dopo il collaudo contro la Spal, scatena la Roma che, proprio come nel viaggio in Emilia, crea occasioni e semina gol. E il trio offensivo, pure se diverso da quello schierato contro la Spal nell’ultima gara di campionato, è comunque efficace. Anche perché sono 3 punte autentiche, con Schick ed El Shaarawy subito dietro a Dzeko e mai troppo larghi. Sui lati lasciano spazio ai terzini Peres e Kolarov, oppure alle mezzali Pellegrini e Nainggolan. La formula va e, come è successo solo al San Paolo il 3 marzo, il tridente fa centro al completo (contro il Napoli sempre 4 reti: Under, doppio Dzeko e Perotti). Schick, dopo il palo esterno colpito da Castro all’alba del match, realizza il 2° gol consecutivo in questo torneo: colpo di sinistro su pennellata di Nainggolan, tosto nella preparazione dell’azione, quando va a strappare sulla fascia il pallone a Radovanovic. I giallorossi si scatenano e, nella prima parte, raccolgono meno di quanto producono in area del Chievo. Il tiro al bersaglio è entusiasmante; Fazio, anche lui di testa, prende il palo su punizione di Pellegrini; Calvarese, invece, annulla (e ha la conferma dal Var) il gol di tacco di El Shaarawy (fuorigioco di pochi centimetri) sul cross di Kolarov; Sorrentino chiude sul diagonale di Schick e il palo respinge il destro a giro di El Shaarawy (sono così 22 i legni in questo torneo: primato che fa imprecare i giallorossi). Alla raffica, prima dell’intervallo, partecipa pure Dzeko che, in acrobazia sulla pennellata di Kolarov, timbra il raddoppio e premia lo sforzo di gruppo.
ESIBIZIONE COINVOLGENTE – Il Chievo quintultimo, con il 5-3-2 prudente e al tempo stesso fragile, fatica ad alzare il muro davanti a Sorrentino e crolla ancora fuori casa: 9° ko negli ultimi 10 viaggi e solo 10 punti conquistati in trasferta, rendimento che gli può costare la serie A. Il dinamismo della Roma sorprende Maran che, costretto a sostituire Depaoli con Jaroszynski e a spostare Cacciatore sulla fascia destra, non riesce a frenare l’onda giallorossa. Di Francesco, con appena 4 cambi e quindi con la conferma di 7 degli 11 titolari schierati martedì a Liverpool, dà un senso a questo anticipo, anche perché i ricambi non lo deludono: Peres, Pellegrini, Schick ed El Shaarawy si fanno trovare pronti. Jesus, abbraccio ingenuo in area a Inglese, rischia di complicare il pomeriggio ai compagni. Rosso e rigore. Alisson, però, respinge la conclusione di Inglese. Di Francesco deve intervenire per riaggiornare la difesa: dentro Manolas per Schick.
A SENSO UNICO – L’inferiorità numerica non condiziona la Roma che, passando al 4-4-1 con Nainggolan ed El Shaarawy abbassati ai lati di Pellegrini e De Rossi, addirittura dilaga. De Rossi conquista palla e lancia El Shaarawy per il tris, dribbling su Gamberini e destro sul palo scoperto (9° gol stagionale), Nainggolan invece permette a Dzeko, sinistro da fuori, di calare il poker (23° gol con 5 doppiette, 16° in campionato). Inglese, di testa, segna il suo 10° prima del recupero. Non è, però, quello per la salvezza. Né quello per farsi perdonare il rigore fallito sul 2 a 0.