Prendi i punti e scappa. Ci vuole l’umorismo di Woody Allen per sorridere di una Roma che ha giocato l’ennesima partita negativa contro una «piccola», trovando il successo solo sugli episodi, dopo essere stata dominata tatticamente dal Bologna di Mihajlovic, che ha vinto nettamente la sfida delle panchine ma è stato tradito dai troppi errori dei suoi e condannato dalla notte straordinaria di Olsen, di gran lunga il migliore dei giallorossi.
C’è tanto da migliorare per lottare contro Inter e Milan per la zona Champions e sarà opportuno che la Roma non si accontenti della vittoria di ieri sera e analizzi bene il modo in cui è arrivata. Regge poco anche l’alibi delle assenze (Under, Schick, Karsdorp e El Shaarawy inizialmente in panchina, ma poi decisivo in campo nella ripresa) perché anche il Bologna ne aveva di pesanti: Palacio, Destro e soprattutto i due difensori Lyanco e Gonzalez, mal sostituiti da Helander, nefasto in occasione del rigore che ha portato al- l’1-0.
La fase difensiva giallorossa è sempre deficitaria: la Roma ha preso gol in 19 partite su 24. Dzeko non segna in campionato all’Olimpico dal 28 aprile 2018 (doppietta al Chievo) e anche questo è un grande problema. Un conto è vedere il centravanti della Champions e un altro, purtroppo molto diverso, quello che gioca la serie A. (…)