Qual è la cosa migliore della serata?
“La cosa migliore è il risultato. La cosa da migliorare ne parlo con la squadra. Era una partita difficile, lo sapevamo per mille motivi. Uno dei motivi principali, oltre alla situazione che si è creata, è il fatto di dover giocare senza pezzi da novanta e punti di riferimento. Chi ha giocato ha fatto del suo meglio. La vittoria aiuta l’autostima, aiuta a migliorarsi. Dobbiamo migliorare molto. Cosa è cambiato? Erano abituati a stare più larghi e più alti, giocavano col 4-3-3. Io voglio che si sia più compatti. Ho chiesto A-B-C”.
Il Var? “Sono super favorevole, a prescindere. Anche in Inghilterra ho dato la mia adesione massima. Col gioco moderno, blocchi, blocchi, situazioni di gioco, gli arbitri non ce la fanno, poverini, a vedere tutto. Il Var è uno strumento idoneo. Abbiamo preso un gol, ne avevamo discusso, avevo fatto vedere certe punizioni dell’Empoli, loro fanno sempre blocco. Ho chiesto se si può fare, in Inghilterra si fischia, qui mi hanno detto che non si fischia. E c’è il Var. Aspettavo il Var, ho detto al quarto uomo che ha fatto il blocco. Su 100 punizioni loro, 101 fanno il blocco. Mi sono sorpreso. Può darsi che il mio giocatore sia inciampato, ma sono favorevole al Var, dà una grossa mano”.
Errori individuali? “I giocatori, coprendo la zona, non sanno che nella zona devono marcare l’uomo. E’ importante l’uomo, il libero è sempre uno, solo che varia. E’ il secondo centrale da entrambi i lati. Tutti gli altri sono a uomo. Puoi fare una diagonale perfetta e lasciare tre uomini soli. Io l’ho detto ai ragazzi. Bisogna marcare tutti a uomo. E’ il concetto base, ma non è semplice. Allenatori vedono delle cose, per lavorarci ci vuole tempo”.
Qual è il pezzo da novanta che attende di più? “La Roma. Il pezzo da novanta deve essere la Roma, con i suoi tifosi. Li ringrazio, ci hanno dato una mano incredibile. Grazie a loro abbiamo preso i primi tre punti. Mi aspetto ancora che vengano a Ferrara, in questo momento abbiamo bisogno di loro, stiamo con la bombola di ossigeno, ci servono più dottori possibili”.