L’arresto di De Vito, prima, e l’avviso di garanzia per corruzione a Frongia. poi, hanno fatto tornare in auge i dubbi – forse mai sopiti – dei puristi del Movimento riguardo allo stadio della Roma. E il progetto firmato Pallotta & Co. ora rischia di saltare definitivamente.
Il motivo? La maggioranza in Campidoglio è totalmente spaccata e sono sempre più i consiglieri pronti a votare no al progetto. Ma la Roma non ci sta e tiene il punto: «Sullo stadio della Roma come procedura amministrativa non possono esserci dubbi, è un diritto acquisito. La Roma non ha aspettative, ma diritti a vederlo realizzato nei tempi più rapidi possibili», ha spiegato il vice presidente della Roma, Mauro Baldissoni.
Ma la questione, è il primo a saperlo è proprio Baldissoni è tutt’altro che semplice. Già, perché l’aula sarà chiamata a votare delibere chiave, senza le quali, l’ok al pubblico interesse, votato un anno fa, non vale nulla. Tutto è appeso alle prossime mosse della Procura. In ballo ci sono infatti ancora i tre nomi che dovrebbero ricevere altri avvisi di garanzia.
Di sicuro c’è che in Campidoglio ora non ci sono certezze. Per questo motivo nelle prossime ore dovrebbe arrivare Beppe Grillo: una chiamata a rapporto per tutto il Movimento romano per far capire le linee guida del partito. O per capire se realmente ha senso dare l’ok al progetto Tor di Valle.