La Roma è stata la prima culla italiana del giocatore Mihajlovic in serie A, l’arrivo dalla Stella Rossa voluto fortemente da Vujadin, quel gol più rapido nella storia degli esordienti giallorossi segnato su punizione in Coppa Italia e al Taranto ad agosto.
La Roma di questo 2019, invece, è stato un rifiuto tecnico e per così dire ambientale: «Sono stato molto vicino ad allenare la Roma – disse Sinisa il 10 giugno e dopo aver firmato un triennale col Bologna -, poi ho capito che dal punto di vista ambientale loro non erano pronti. Io lo ero, loro invece no. Posso anche andare a fare la guerra da solo contro tutti e perdere, ma stavolta no. Quindi ho deciso di ringraziare la Roma per l’offerta e rifiutare».
Prima di Fonseca c’era lui. Sinisa, che ha casa a Roma, oggi non sarà in panchina ma da remoto farà le solite sessanta telefonate o una unica che dura 90’ più recupero collegandosi col video-analyst Baldi e di rimbalzo con De Leo.
«Ci ha detto di volere una squadra capace di difendere bene e resiliente – dice proprio Emilio De Leo -, anche spavalda in maniera sana. Questo è un gruppo attento, giovane e coraggioso, figlio del suo allenatore, l’empatia fra noi, la città e l’allenatore è enorme».
FONTE: La Gazzetta dello Sport