Oggi alle 13.30, il mister Paulo Fonseca, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Atalanta (domani alle ore 19.00 allo stadio Olimpico). Tuttoasroma seguirà l’evento con un contributo di foto dopo mezzora dalla fine della stessa.
Che partita si aspetta domani contro un avversario che negli ultimo anni si è dimostrato forte? “Ci aspetta una partita molto difficile, contro un avversario forte fisicamente, che lotta e molto aggressiva in fase difensiva, con grandi qualità individuali davanti. Ci aspettiamo una partita molto combattuta e con duelli fisici”.
Momento positivo ma sentite la necessità di tenere i piedi ben saldi a terra? “Come ho sempre detto e ripeto ai calciatori, è importante essere equilibrati. Il passato è alle spalle, conta la prossima partita, dobbiamo essere umili e non abbiamo conquistato nulla. Non possiamo essere euforici per tre partite, c’è ancora molto da conquistare e mi auguro che la squadra possa rimanere con i piedi per terra”.
C’è un problema grave come il razzismo. Come va combattutto? “Nelle partite che abbiamo giocato non ho assistito ad episodi di razzismo, sono contrario a qualsiasi sua forma, è un fenomeno da combattere e da estirpare nella società e nel calcio soprattutto. Sono a favore di misure per estirparlo completamente, il calcio deve riunire le persone, regalando felicità al di là della razza, sono a favore di qualsiasi provvedimento venga preso per cancellarlo”.
Cosa hanno di così speciale Dzeko e Kolarov? “Sono senz’altro due giocatori importanti per la nostra squadra. In questa fase in cui stiamo giocando diverse partite, vorrei farli riposare ma non è possibile. Hanno risposto positivamente, sono due grandi professionisti, atleti che curano la loro condizione fisica con grande professionalità e di questo ne beneficia la squadra”.
Nelle ultime due partite la squadra è mutata dopo l’intervallo. Qual è il motivo? “Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento e adattamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato alcune cose dopo la Lazio, vi ho detto che non mi era piaciuta, ho cambiato delle cose e sono andate per il verso giusto. Ora è importante continuare a lavorare, perché in Italia ogni partita fa storia a sé, cambiano avversari, moduli e caratteristiche. Mantenendo la nostra mentalità dobbiamo prepararci alla gara specifica e con umiltà continuare a migliorarci”.
Ci lsono sei giocatori che ha sempre mandato in campo: uno di questo è Kluivert. Lo manda sempre in campo perché è diverso dagli altri, o domani per esempio potremmo vedere i tre dietro Dzeko che abbiamo visto a Bologna e quindi Mkhitaryan, Pellegrini e Zaniolo?
“Per quanto riguarda la scelte di domani lo vedremo, farò alcune modifiche e cambiamenti, ma tutti i giocatori sono importanti nessuno è al di sopra della squadra. Le scelte che faccio sono per la squadra e per le caratteristiche della partita specifica. Quello che conta è la Roma, è al di sopra di tutti. Fortunatamente in attacco posso scegliere avendo diverse possibilità”.
Che cosa le piace davvero di Cristante? Cos’è che lo rende così importante nel suo gioco? “E’ un giocatore molto intelligente, capisce che cosa voglio in quella posizione. E’ anche coraggioso, corre dei rischi, in quella posizione si gioca spesso sotto pressione. E’ molto forte difensivamente ed è forte quando controlla la palla, con una buona gamba ed un buon passo, importante in quella posizione. E’ uno dei giocatori più importanti, anche per il suo equilibrio tattico e per i compiti che svolge in mezzo al campo”.
La Roma è un gruppo molto unito. Lei ha lavorato su questo aspetto? Al suo arrivo ha avuto l’impressione di avere un gruppo poco coeso?
Il passato ormai è passato, non ero qui e non posso parlare del gruppo prima di me. Ho subito ravvisato che era un gruppo unito, forte, che lotta e rema nella stessa direzione. Nello spogliatoio c’è un bell’ambiente, viene fuori naturalmente, non serviva che lo facessi io. Avere un gruppo forte e unito è importante e decisivo se si vuole vincere qualcosa, ma il tutto si è svolto con molta naturalezza.
Come sta Smalling? Può giocare dal primo minuto? “Smalling giocherà domani”.
In questi giorni con questi atteggiamenti tattici si è parlato di Fonseca ‘italianizzato’. Si sente davvero così? Questi aggiustamente tattici sono definitivi per questo tipo di calcio o immagina che la sua squadra in futuro giocherà come lei pensava all’inizio? “Sì, è un Fonseca ‘italianizzato’. Posso dire di sì. Il calcio qui è realmente differente. Un calcio che obbliga ad essere elastici, molto malleabili, perché ogni partita ha una storia a sé. Se un allenatore viene qui senza avere questa elasticità, a mio avviso si sbaglia di grosso. E’ un calcio che ti obbliga a pensare ad ogni dettagli, approntare dei correttivi e se uno pensa di avere un solo modo per mettere la squadra in campo commette un grave errore. Il mio pensiero, però, le linee generali del mio calcio vengono mantenute: una squadra propositiva, che tenga il possesso e giochi nella metà campo avversaria”.
Dzeko ha dedicato la vittoria a Pau Lopez. In cosa è migliorato il portiere? In cosa deve ancora migliorare? Se lo aspettava così? “Savorani è la persona adatta per parlare dei dettagli tecnici. Abbiamo prestato attenzione alle sue caratteristiche, perché per noi è importante far partire l’azione da dietro, aiuta tantissimo la squadra. Ci sono anche altri aspetti tecnici importanti, la parata di Bologna è stata decisiva. Sono pienamente soddisfatto anche di Mirante e Fuzato, che avranno le loro chances. Si è adattato benissimo al calcio italiano ed ha uno dei migliori preparatori dei portieri in Europa, sono sicuro che tra un po’ di tempo Pau sarà ancora superiore”.
superiore.
Come deve comportarsi la squadra con gli esterni dell’Atalanta? Chiederà un sacrificio ai suoi esterni d’attacco? “L’Atalanta ha giocatori molto forti in attacco, dovremo prestare molta attenzione ai movimenti ed alle loro scelte. Tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva. Ci sono decisioni strategiche e non entrerò nel dettaglio. Ci sono questioni che dettano il nostro modo di pressare e la fase difensiva. Abbiamo studiato bene l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio”.
L’Atalanta ha giocatori molto forti in attacco, dovremo prestare molta attenzione ai movimenti ed alle loro scelte. Tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva. Ci sono decisioni strategiche e non entrerò nel dettaglio. Ci sono questioni che dettano il nostro modo di pressare e la fase difensiva. Abbiamo studiato bene l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio.
Se domani Gasperini le chiedesse che cosa si è perso nel venire alla Roma, che cosa le direbbe? “Sono certo che non mi farà questa domanda. Quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini, lui ha grandi qualità ed è sulla panchina dell’Atalanta, entrambi difendiamo le nostre squadre. Quello che conta è quello che faranno le squadre in campo. Io non lo conosco, ci scambieremo qualche parola con rispetto. Parleremo magari della partita, del futuro delle nostre squadre, ma sono sicuro che non mi farà questa domanda”.
Chi ti ha voluoto fortemente alla guida della Roma? ”
qualche parola con rispetto. Parleremo magari della partita, del futuro delle nostre squadre, ma sono sicuro che non mi farà questa domanda.
I tifosi si stanno esaltando. Chi è che ti ha voluto qui alla Roma? Ci sono tanti padri quando le cose vanno bene, ma chi ti ha voluto qui fortemente? “So perfettamente che in questi momenti, in cui la squadra va bene, si generano tante aspettative ed euforie, io sono contrario. Lasciamola dopo una vittoria in campionato, celebrando un risultato. Sono molto realista, abbiamo vinto tre partite, la squadra si sta evolvendo in maniera positiva, ma domani c’è una sfida diversa e difficile. Riguardo il resto lo tengo fuori dal gruppo: siamo soltanto all’inizio del campionato, siamo al quarto posto con tantissime partite da giocare . Non abbiamo conquistato nulla, dobbiamo concentrarci sulla prossima sfida, che è la cosa più importante. Dobbiamo lavorare forte per continuare a vincere, siamo all’inizio di una maratona lunga e difficile, abbiamo iniziato col piede giusto, ma non possiamo rilassarci neanche un secondo, dobbiamo far sì che nessuno devi da questa strada, tracciata da umiltà e lavoro. Chi mi ha scelto? Ho parlato con Petrachi e Fienga”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Moilinari