C’eravamo tanto amati… una volta. Ne è passata di acqua sotto i ponti, dallo scorso aprile. In casa giallorossa, ma anche nel Torino: Gianluca Petrachi, dopo quasi dieci anni di sodalizio con Urbano Cairo, ha salutato, direzione Roma. Una scelta, quella del ds salentino, che non è andata affatto giù al patron granata. Le schermaglie sono iniziate già a maggio, a campionato ancora in corso, quando le dichiarazioni di Cairo («Se Petrachi va alla Roma ci sarà un conflitto di interessi», con riferimento alla corsa per l’Europa) aprirono al divorzio.
A fine giugno il dirigente saluta e si accasa a Trigoria: ingaggia Paulo Fonseca per la panchina e mette in atto una rivoluzione della rosa che, ad oggi, gli sta dando ragione. Partono Luca Pellegrini, Manolas ed El Shaarawy (solo per citare le cessioni più remunerative); arrivano Diawara, Veretout, Smalling, Pau Lopez, Mancini, Mkhitaryan; viene trattenuto Dzeko, che per tutta l’estate sembrava destinato all’Inter.
Ma Petrachi, proprio sul bosniaco, mette le cose in chiaro fin da subito: «La Roma non si farà strozzare: cederemo alle nostre condizioni». E ribadisce un concetto chiave, poi espresso anche da Paulo Fonseca: il senso di appartenenza e la motivazione sono fondamentali; chi non è focalizzato al 100% sulla Roma, può partire (dopo aver portato un’offerta che la società giallorossa ritenga consona).
Segue da bordocampo i primi allenamenti del precampionato e continua a operare sul mercato. Ma Cairo, nel frattempo, se l’è legata al dito, e lo accusa di voler portare a Roma Nicolas Nkoulou, che due anni prima ha acquistato per i granata dal Lione. La Roma smentisce, Petrachi piazza all’ultimo minuto il colpo Smalling: stando a quanto visto finora, è andata benissimo così. L’ennesima conferma sul buon operato di Petrachi, che nelle ultime ore del mercato estivo prende anche Mkhitaryan e Kalinic. (…)
FONTE: Il Romanista – L. Latini