I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere i risvolti della stagione della Roma, su un doppio binario: da una parte il campo, con due partite che tra Europa League e campionato forniranno ulteriori risposte sulle possibilità di riuscita della squadra in questa stagione.
Dall’altra la questione societaria, con il passaggio di proprietà atteso da una svolta: tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima sono attese le firme sui contratti preliminari di cessione, firme che arriveranno con ogni probabilità a mercato azionario chiuso e direttamente negli States. Per limare gli ultimi dettagli il signing potrebbe slittare alla prima settimana di marzo, ma poco cambia. Più tempo servirà, invece, per il closing.
Per quanto riguarda il calcio giocato, Fonseca e i suoi saranno chiamati a passare il turno domani sera contro il Gent: la Roma occupa la stessa posizione in campionato che occupava un anno fa, quando al timone c’era Di Francesco, ma ha racimolato due punti in meno. Ci si gioca molto contro i belgi, poi contro il Cagliari nella gara di domenica.
Fonseca ci ha tenuto a precisare che la mancata qualificazione in Champions League in questa stagione non sarebbe una tragedia: mossa strategica ed apprezzabile, ma se il tanto agognato quarto posto non dovesse essere centrato sarebbe un fallimento sia tecnico che economico.
In tal caso aumenterebbe il rischio di cessioni importanti in estate, e Friedkin comincerebbe la sua avventura alla guida del club con un peso non da poco, inimmaginabile solo un paio di mesi fa. A quel punto servirebbe una nuova rivoluzione.
FONTE: Il Messaggero