Lazio-Roma di questa sera sarà la sfida del bel gioco, la sfida tra Luis Alberto e Mkhitaryan, tra Milinkovic e Pellegrini, tra Leiva e Villar, tra due “alternative” come Correa e Pedro, tra due esterni non solo di corsa come Lazzari e Spinazzola. Tra due centravanti dai piedi più che buoni: Immobile e Dzeko.
Una sfida insomma più che godibile, con tutti gli ingredienti, a cui manca però un pizzico di sale, rappresentato dalla presenza- in passato molto più massiccia – di ragazzi provenienti dal vivaio. Come dimenticare – limitandosi agli ultimi 40 anni – certe imperdibili vigilie? Conti e Di Bartolomei contro D’Amico e i gioielli che si stavano affacciando, Giordano e Manfredonia.
Oppure i faccia a faccia tra Giannini e Bergodi, immersi nel ruolo di tifosi. E poi le notti insonni di Francesco Totti e Alessandro Nesta. La grinta di De Rossi, le corse di Di Canio, e poi Di Vaio, Aquilani, più recentemente anche Florenzi.
Senza dimenticare le strane storie di Di Biagio, cresciuto nelle giovanili della Lazio e protagonista della Roma o di Nando Orsi, dal giallorosso al biancazzurro. Stasera in campo ci sarà solo un giocatore nato a Roma: Lorenzo Pellegrini. Davvero troppo poco.
FONTE: La Gazzetta dello Sport