Voglia di rialzarsi e di non fallire uno degli obiettivi fissati dalla proprietà Friedkin dopo il suo insediamento dello scorso agosto. Questa sera la Roma affronta lo Spezia negli ottavi di Coppa Italia e lo fa con la consapevolezza che bisogna dimenticare immediatamente la batosta del derby, qualificandosi ai quarti della competizione, dove l’eventuale avversario sarà il Napoli.
Per affrontare al meglio il match con i liguri, che già nel 2015 fecero un clamoroso sgambetto ai giallorossi eliminandoli ai calci di rigore e portando Garcia sulla strada dell’esonero, Fonseca ha intenzione di effettuare un po’ di turnover, senza esagerare per non dare il messaggio sbagliato allo spogliatoio, che in nessun modo deve sottovalutare l’avversario: «Dopo la partita di venerdì siamo tutti molto delusi, soprattutto per i nostri tifosi che meritavano tutt’altra prestazione. Non – ha detto il tecnico alla Rai alla vigilia – possiamo cambiare quanto successo ma possiamo ripartire pensando che quanto successo non dovrà accadere nuovamente. La squadra deve capire che possiamo cambiare il futuro solo cambiando il nostro atteggiamento in partita. La nostra ambizione è vincere la partita, una sfida difficile contro un’avversaria molto forte».
Per riscattarsi e per battere gli uomini di Italiano – sabato in campionato andrà poi in scena il replay del match e l’allenatore dello Spezia ha annunciato che effettuerà diversi cambi – Fonseca farà affidamento in particolare su Pedro e Borja Mayoral, che guiderà l’attacco e spera di replicare la grande prestazione messa in campo a Crotone. Accanto al duo spagnolo c’è una possibile staffetta tra Mkhitaryan e Pellegrini, con Carles Perez che scalpita per avere una chance: l’ex Barcellona ha ricevuto diversi sondaggi per una possibile cessione in prestito, ma per ora non vuole lasciare la Capitale e intende giocarsi le sue carte a Trigoria.
A prescindere da chi scenderà in campo dal primo minuto il gruppo romanista ha sete di rivincita e ognuno è chiamato a dimostrare il proprio valore. Intanto è tornato a parlare Charles Gould, l’uomo a cui si è appoggiato la famiglia Friedkin per la scelta del general manager, ruolo per il quale è stato assunto Tiago Pinto, che faceva parte di una lista di 14 candidati: «Tutti i nostri consigli si basano sui dati raccolti negli ultimi dieci anni. L’ingresso di nuovi proprietari ha cambiato l’industria del calcio, perché sono persone che hanno fatto soldi e vogliono fare affari nel mondo del calcio».
L’imprenditore della Retexo Intelligence sta ancora aiutando gli imprenditori texani, fornendo dati utili all’individuazione di giocatori da comprare sul calciomercato (alcuni agenti stanno cercando di piazzare Fazio e Juan Jesus): il logo del Gruppo Friedkin appare nella lista dei clienti della società statunitense insieme a quello della Roma.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora